Parte delle strutture in ferro che pesano quintali sono già cadute in acqua. Le passerelle in cemento invece sono fatiscenti. Tradotto: i pescatori rischiano di finire nello stagno da un momento all’altro.

La peschiera di Santa Giusta cade a pezzi. Un pericolo per gli operatori che dura da troppo tempo. Tutto questo però ha le ore contate. Entro fine mese inizieranno i lavori per il risanamento della peschiera grazie a un milione di euro finanziato dalla Regione nell’ambito della Programmazione territoriale. La ditta vincitrice del bando avrà il compito di prosciugare prima lo specchio d’acqua per poi proseguire con la demolizione dell’attuale struttura in cemento dove da sempre viene catturato il pesce, realizzata 50 anni fa. Ci sarà poi il rifacimento dei lavorieri.

Per i pescatori del Consorzio che gestiscono la laguna di Santa Giusta si tratta di un intervento che aspettavano da tempo. «Poi finalmente sarà possibile lavorare in sicurezza  - commenta il presidente del Consorzio Emanuele Cossu - Noi ogni giorno rischiamo di farci molto male. Durante gli interventi lavoreremo in mare e in altre zone dello stagno. Sicuramente ci sarà una perdita per le nostre tasche visto che il novellame entra in peschiera solitamente a fine febbraio. Ma questo intervento ora è molto più importante. C'è di mezzo la nostra incolumità».

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