Gli obiettivi sono due: regalare al paese un nuovo spazio urbano attrezzato ma anche valorizzare l’opera scultorea della Santa Giusta e l’enorme pannello ceramico del Sinodo dei vescovi, installato anni fa all’ingresso della cittadina lagunare per ricordare quando nel 1126 si erano riuniti i vescovi sardi: un'opera lunga 12 metri e alta circa tre realizzata dai tre ceramisti locali Adriana Baschieri, Pierpaolo Argiolas e Stefano Merli.

A Santa Giusta pochi giorni fa sono iniziati i lavori per la realizzazione del Parco del Romanico, in prossimità del nuovo Centro di documentazione del Romanico Sardo. Per il paese sarà un nuovo biglietto da visita ma non solo. Tutto questo sarà possibile grazie ai fondi della Programmazione territoriale finanziati dalla Regione anni fa. Totale dell’investimento: 250 mila euro. Grazie al rifacimento del prato con un nuovo impianto di irrigazione, nuovi arredi e camminamenti, l’area periferica oggi anonima diventerà area di prestigio.

«La riqualificazione funzionale, il ridisegno e il riassetto di un’area urbana sostanzialmente dismessa e quasi totalmente inutilizzata come spazio urbano – si legge nella relazione del Comune guidato dal primo cittadino Andrea Casu – nasce con l’intento di restituire ai cittadini di Santa Giusta uno spazio oggi spersonalizzato e dequalificato. Finalizzato al rispetto e valorizzare dell’unicità dell’oggetto dedicato al sinodo dei vescovo, in quanto opera d’arte celebrativa che ora appare sminuita e che quasi scompare poiché davanti a l'ingombrante edificio retrostante che si impone». «I lavori per la realizzazione del parco dureranno circa un mese - ha detto invece l’assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo Erbì -. Questa nuova area metterà in risalto tutte le opere attorno. Un nuovo ingresso di tutto rispetto per chi arriva a Santa Giusta da Oristano». 

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