Trovare le porte aperte degli Ascot è quasi impossibile, con tutti i disagi del caso. Eppure gli ambulatori dovevano servire per accogliere i pazienti rimasti senza medico di base: così aveva annunciato a più riprese la Asl. Ormai non si contano più gli avvisi pubblicati sui siti istituzionali dei Comuni dove si legge che i dottori non ci sono.

La crisi sanitaria che investe Oristano e tanti altri centri limitrofi continua senza sosta. In questi giorni il caso è scoppiato a San Vero Milis, dove l’Ascot non apre le porte da giorni. Il 29 dicembre, come aveva comunicato il sindaco nel sito del Comune, il servizio è stato sospeso. Stessa cosa il 3 gennaio e il dieci. Ma resterà chiuso anche domani.

I cittadini ora però alzano la voce e promettono proteste eclatanti. C'è anche chi fa sapere che non si recherà alle urne. Il sindaco Luigi Tedeschi fa il punto: «L’Ascot ha visto, questa settimana, la chiusura di due giorni dovuta alla rinuncia di un medico e alla indisponibilità per malattia dell’altra. Appena ricevuta la comunicazione, ho sollecitato la direzione della Asl che subito ha trovato il sostituto che presterà servizio dalla settimana prossima, ogni martedì dalle 8 alle 13, restano invariati gli altri orari di apertura».

Intanto oggi il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e i presidenti dei Distretti sanitari di Ghilarza- Bosa, Ales-Terralba e Oristano, Stefano Licheri, Francesco Mereu e Luigi Tedeschi, hanno consegnato un documento al prefetto Salvatore Angieri per denunciare le gravi condizioni in cui versa la sanità nel territorio. Era presente anche il sindaco di Terralba Sandro Pili. Chiedono al prefetto di intervenire per far sì che le promesse della Asl diventino realtà. 

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