Accuse ma anche minacce di querela. L’ultimo Consiglio comunale di San Vero Milis, durante il quale è stato approvato il bilancio di previsione, chi occupa i banchi della minoranza ha voluto ricordare alcune spese recenti affrontate dall’amministrazione. Ha creato scompiglio e scatenato discussioni quella relativa a un viaggio da parte del sindaco e di un assessore. Ma ha fatto discutere anche l’aumento delle tasse e delle indennità degli amministratori.

È stato il consigliere di minoranza Antonello Chessa, durante il suo intervento, a criticare le spese effettuate dal Comune che, a detta sua, hanno aggravato la situazione del paese: «Ora l’amministrazione si preoccupa di aumentare le tasse rendendo difficile le condizione dei cittadini, ma non è giustificato nemmeno l’aumento delle indennità del sindaco e degli assessori portato al cento per cento di quanto consentito, un’enormità». Quando poi Chessa ha parlato del viaggio a Pristina non è riuscito più a continuare il suo intervento. L’assessore Arturo Carta ha interrotto il consigliere di minoranza. Per placare gli animi è intervenuto quindi il sindaco Luigi Tedeschi. «Menomale che tutto è stato registrato. Siamo davanti a una calunnia, ci sarà uno strascico. Non si possono dire bugie di questo genere. Il viaggio è stato pagato da noi - ha detto ancora Tedeschi -. Per quanto riguarda le tasse il report ha raccontato che molte persone hanno ammesso di non aver pagato. La cifra richiesta è stata dilazionata. Chi ha invece prodotto i documenti che hanno permesso alla banca dati del Comune di definire la situazione non deve pagare. Questo era uno degli obiettivi dell’accertamento. Se non viene fatto, il Comune rischia di essere denunciato dalla Corte dei Conti». Chessa, dopo essere stato interrotto, ha deciso di non continuare il suo intervento.

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