Per sapere se il provvedimento inflitto è giusto oppure no bisogna attendere ancora dieci mesi. Sono state fissate le date delle prossime udienze del processo che vede coinvolta la maestra di San Vero Milis Marisa Francescangeli, sospesa a marzo scorso dall'Ufficio scolastico provinciale di Oristano dopo alcune accuse avanzate da tre genitori.

Durante la prima udienza, lo scorso 14 giugno, i legali Elisabetta Mameli e Domenico Naso della Uil, che assistono l’insegnante di 54 anni e originaria di Nuoro, avevano chiesto l’ammissione delle prove, cioè l’audizione dei testimoni. Il giudice in sostanza doveva valutare se bastava la deposizione di Marisa Francescangeli e i documenti presentati dalle parti oppure se continuare procedendo con le audizioni dei testimoni. E così sarà. Il prossimo 29 maggio verranno sentiti i testimoni delle parti. Come anche il 28 giugno. Il 25 settembre la decisione finale.

Marisa Francescangeli aveva depositato il ricorso per chiedere l'annullamento della sospensione dopo l’episodio accaduto nella 3B della scuola elementare di San Vero Milis, la recita di alcune preghiere e non solo. Per l’insegnante c’era stata anche la decurtazione di metà dello stipendio.

«Mai avrei pensato di dovermi difendere davanti a un giudice - ha sempre commentato l’insegnante - Ma ciò che è stato fatto nei miei confronti è esagerato, è troppo». Nella relazione che il dirigente scolastico Alessandro Cortese inviò all’Usp, si legge che tre mamme durante un colloquio avvenuto a scuola avrebbero raccontato che la maestra oltre a far recitare in classe alcune preghiere e realizzare un piccolo rosario avrebbe fatto vedere anche l’immagine di polmoni rovinati dal fumo affermando che i genitori fumatori non amano i propri figli.

Sempre secondo tre genitori la maestra avrebbe messo una sostanza particolare sulla fronte dei bambini. Fatti che secondo alcune mamme avrebbero causato disagi notevoli ai piccoli studenti. Nel ricorso presentato dall'insegnante però viene sottolineato che sulle accuse avanzate non ci sarebbe nessun tipo di rincontro da parte di docenti. Ma non solo. Secondo i legali della docente non sarebbero stati rispettati i tempi di notifica del provvedimento di sospensione. 

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