Quelle enormi cave di arenaria dismesse, sulla strada provinciale 66 che da Riola porta a Su Cuccuru Mannu, da sempre palcoscenico di artisti importanti, ancora non navigano in buone acque. A giorni però arriverà il responso. 

Sulla futura gestione del Parco dei suoni, di proprietà del Comune di Riola Sardo, c’è una trattativa in corso tra l’amministrazione e l’associazione “Insieme per Riola”. Quest'ultima ad aprile del 2017 aveva vinto il bando per gestire la struttura fino al 2023, a partire dal 30 giugno. La musica però si è interrotta nel 2020 a causa della pandemia che vietava l’organizzazione di eventi e poi successivamente a causa dei lavori per mettere in sicurezza la struttura. Ora però si cerca un accordo per rilanciare il Parco alla luce della richiesta che l’associazione a più riprese ha avanzato al Comune, e cioè di recuperare i tre anni di attività persi.

Si sta occupando della complicata vicenda il segretario comunale Sandro Murana. A lui il sindaco Lorenzo Pinna ha affidato il compito di occuparsi della futura gestione del Parco. È tutto scritto nella determina di segreteria numero 130. Otto pagine con le quali il Comune avanza all’associazione la proposta di rinegoziazione del contratto.

In sostanza, nonostante la legge non preveda che per la pandemia ci sia una sospensione degli effetti del contratto, l'amministrazione ha deciso di concedere una continuità della concessione di due anni e mezzo. Sempre con la stessa determina il Comune propone all’associazione di occuparsi della manutenzione straordinaria  di tutti gli immobili che si trovano all’interno del Parco per la tempestiva messa in funzione. Questo alla luce dei 19mila euro di debito che la stessa ha con l’Ente per il mancato pagamento delle spese relative all’energia elettrica sostenute anticipatamente dal Comune. In sostanza sarebbe un modo per accelerare gli interventi.

Se dovesse occuparsene il Comune, tra bando di gara e affido, passerebbero mesi. In caso di positiva accettazione della proposta ci sarebbe l’immediata consegna dell’immobile previo sopralluogo per definire assieme l’elenco degli interventi di manutenzione straordinaria per la messa in pristino. Se invece l’associazione non dovesse accettare la rinegoziazione potrà gestire il parco solo per 128 giorni, e cioè il tempo residuo, secondo il Comune, della durata della concessione considerato il tempo impiegato per i lavori eseguiti tempo fa. Non quindi a causa della pandemia.

In tutti e due casi il debito di 19mila euro dovrà essere comunque saldato. 

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