Mancano solo i comparatori e l'ecocentro comunale di Riola Sardo dopo anni di attesa verrà finalmente inaugurato. Parola del sindaco Lorenzo Pinna. Durante il Consiglio comunale di ieri sera è stato approvato il regolamento della struttura che si trova lungo la strada provinciale 292, direzione Cuglieri.

Era l'ultimo passaggio prima di aprire le porte dell'impianto. Ma non mancano le polemiche. Ha votato no al documento il gruppo consiliare di minoranza Arriora. Secondo Irene Erdas, capogruppo, si tratta di un regolamento carente sul trattamento dei dati personali.

«Nel documento non viene nominato un responsabile del trattamento dei dati, non c’è alcuna informativa all'utente, non si indicano tempi e quando finalità di conservazione dei dati e non è stato svolto alcun tipo di valutazione di impatto sulla protezione dei dati, obbligatoria per legge - spiega Erdas - L'amministrazione ignora o sottovalutare la normativa europea vigente. Il gruppo Arriora ha già provveduto a chiedere di sospendere l'approvazione fino a che non saranno colmate tutte le gravi lacune in materia di privacy e protezione dei dati».

Il sindaco Lorenzo Pinna risponde: «Mi fido dei tecnici che hanno redatto il documento che rispetta le norme vigenti. Che senso avrebbe approvare un documento che non rispetta le leggi? Dovrei chiudere l'impianto nell'immediato. Ciò di cui parlano i consiglieri non è vero, non c'è nessun problema».

Gestirà l'ecocentro la Effe Ambiente che a Riola Sardo si occupa del ritiro dei rifiuti porta a porta. I soldi per la realizzazione sono stati stanziati dalla Regione 11 anni fa, in tutto 101 mila euro. Più altri 40 mila euro anni dopo. I lavori per realizzare la struttura sono partiti nel 2020 quando era sindaco Maura Saba, ma si fermarono poco dopo. Per poi riprendere lo scorso anno. Sulla mancata apertura dell'ecocentro la minoranza in quattro anni ha chiesto spiegazioni più volte in Consiglio comunale, sia con interrogazioni ma anche verbalmente durante le approvazioni del bilancio.

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