Regata dei fassonis, vince Antonio Putzu tra gli applausi
Grande successo per l’edizione numero 42 dell’eventoUn mix tra forza, equilibrio e fatica che al numeroso pubblico presente oggi nelle rive dello stagno di Santa Giusta è piaciuto. Successo per la Regata dei fassonis, la numero 42, organizzata dalla neo nata associazione Is Fassoneris e la Pro Loco locale.
Emozioni e grinta non sono mancati, lungo un percorso di circa 600 metri. Prima è andata in scena la gara a remi: ha vinto Antonio Putzu. Secondo invece Marco Pili e terzo Antonio Pili. La regata a remi, quella dei giovani, è stata vinta invece da Marco Demuro.
Poi c’è stata quella a cantoi, più suggestiva e faticosa. I regatanti hanno dimostrato tutta la loro abilità stando in piedi sopra l'antica imbarcazione con in mano un lungo bastone formato da tre canne che viene affondato nel fondale. La competizione è stata vinta anche in questo caso da Antonio Putzu. Secondo invece Marco Pili e terzo suo figlio Davide. Per loro festa e tanti applausi.
Sabato 24 agosto invece si è conclusa con grande successo la prima edizione di Othos, itinerario storico-culturale nella terra dell’ossidiana, un evento che ha trasportato i partecipanti indietro nel tempo, fino al periodo nuragico, offrendo una giornata ricca di iniziative culturali e didattiche volte a celebrare la storia e le tradizioni del territorio. Manifestazione organizzata nell’ambito della regata. Promosso dal Comune di Santa Giusta con il sostegno del Consorzio Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e della Regione, Othos ha visto la partecipazione entusiasta di cittadini, turisti e appassionati di storia. «Othos è stato un evento che ha saputo valorizzare la storia e le tradizioni di Santa Giusta, offrendo un’esperienza culturale completa e coinvolgente - ha dichiarato l’assessora alla Cultura del Comune di Santa Giusta, Elena Cossu - Siamo orgogliosi della riuscita di questa prima edizione e speriamo di poterla riproporre in futuro, per continuare a celebrare e condividere la ricchezza del nostro patrimonio culturale».