Giganti, la Fondazione approvata dal Consiglio
Passaggio obbligatorio prima della firma del ministro Franceschini
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Questa volta non c’è nessuna libera interpretazione: è scritto nero su bianco: «I Giganti ritorneranno a Cabras». Senza se e senza ma. Ciò vuol dire che le statue già presenti in via Tharros non verranno trasferite altrove. Mentre quelle oggi in bella mostra al museo archeologico nazionale di Cagliari ritorneranno a casa. Tutto questo quando il museo che inizia a prendere forma ai piedi dello stagno sarà pronto. È il passaggio più importante che si legge nell'atto costitutivo che sancisce la nascita della Fondazione Mont’e Prama e che ieri è stato approvato in Consiglio Comunale. Passaggio obbligatorio prima della firma tra il ministro della Cultura Dario Franceschini, il presidente della Regione Christian Solinas e il sindaco di Cabras Andrea Abis. Stretta di mano che avverrà il prossimo primo luglio a Cabras.
Giganti a Cabras
Sul trasferimento in laguna di tutto il complesso scultoreo del Sinis il sindaco Andrea Abis precisa: «In altri documenti non era mai stato scritto chiaramente. Ora invece si. Per noi questa è una battaglia vinta, alla quale hanno partecipato anche gli amministratori che mi hanno preceduto». Abis poi ha ricordato l'importanza per Cabras della nascita della Fondazione: «Si tratta di una struttura in grado di elevare il livello di gestione dei siti archeologici. Solo una composizione unitaria formata da enti importanti poteva aiutarci a fare un salto di qualità. Basta con un gestione localistica e si a quella nazionale».
Le risorse
Il primo cittadino ha parlato poi della salvaguardia dell'equilibrio economico. Nell'atto si legge che il Comune continuerà a incassare le risorse che arrivano dalla vendita dei biglietti. Un fatto importante anche questo e non scontato visto che in Italia l'unica Fondazione dove il Comune percepisce delle risorse è quella che gestisce gli Uffizi di Firenze. «Ho chiesto di avere nelle nostre casse la metà degli introiti che non deve essere meno della cifra raggiunta nel 2019, e cioè mezzo milione di euro. Per noi si tratta di un fatto straordinario». Altro dato: verranno salvaguardati anche tutti i posti di lavoro. Ciò vuol dire con con la nascita della Fondazione gli operatori della cooperativa che gestisce i siti archeologici del territorio non cambieranno.
La Fondazione
La Fondazione sarà formata da due consigli, uno di indirizzo e uno d’amministrazione guidato da un presidente di cui ancora non si conosce il nome. Il vice sarà invece il sindaco di Cabras Andrea Abis. Ci saranno poi due rappresentanti scelti della Regione e altre altri due del Ministero. Potranno fare parte della Fondazione anche soci partecipanti che vogliono investire risorse per il bene del territorio. Mentre del comitato scientifico faranno parte oltre a diversi studiosi e accademici dell’Isola anche le Università sarde.
San Salvatore
C'è poi una novità. La Fondazione gestirà, oltre che il museo e le rovine di Tharros, anche l'ipogeo di San Salvatore. Poi, quando termineranno gli espropri, anche la collina di Mont'e Prama. Ieri in Consiglio non sono mancate però le polemiche. Alcuni consiglieri di minoranza hanno ribadito ancora una volta il ritardo nell’aver ricevuto gli atti da parte del Comune ma anche di non condividere la presenza del sindaco come vice presidente. Ruolo per alcuni non centrale. Con dieci mani alzate e tre astenuti l’atto è passato.
Sara Pinna