Un attentato a bordo di una nave e conseguente sversamento in mare di idrocarburi. L’emergenza è scattata stamattina alle 11, ma si è trattato di un’esercitazione attivata dalla Capitaneria di porto – Guardia costiera di Oristano alla quale hanno partecipato anche uomini e mezzi della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, dei Vigili del fuoco, dei servizi di rimorchio, pilotaggio, ormeggio e antinquinamento che operano nello scalo. Obiettivo era quello di “familiarizzare” con il Piano Locale di Security e Antinquinamento e verificare l’operatività e l’efficienza di tutte le autorità e gli Enti che, a vario titolo, sono chiamati a intervenire in simili situazioni.

Nel dettaglio, è stato simulato un rogo nella stazione del bunker di sinistra durante le operazioni di rifornimento combustibile alla M/N Aquarius battente bandiera lituana, che ormeggiata presso la banchina denominata SIMEC (Cellino). A seguito dell’incendio sono stati sversati in mare 8 mc. di fuel oil (olio combustibile) IFO 380.

La sala operativa della Capitaneria ha inviato sul posto il proprio personale di terra, il mezzo nautico Yoda della Società Castalia, e uno della società Tharros Marittima. I Vigili del fuoco hanno domato le fiamme e il rimorchiatore Pina Onorato ha attivato le dotazioni antincendio per raffreddare le paratie della nave. Gli uomini del 115 hanno determinato che l’incendio si era sviluppato a seguito dell’innesco di una piccola carica esplosiva posizionata sulla linea bunker presente sulla coperta della nave. Attivate quindi le procedure di security con l’intervento degli artificieri e delle unità cinofile della Polizia di Stato che ha permesso di verificare che non vi fossero ulteriori ordigni esplosivi a bordo.

L’esercitazione è pienamente riuscita e, sottolinea una nota, “ha confermato il funzionamento dell’organizzazione di pronto intervento coordinata dalla Capitaneria di porto e gli elevati livelli di preparazione e addestramento del personale di tutte le pubbliche Autorità intervenute e degli operatori portuali, evidenziando tempi di reazione e comunicazioni di emergenza tempestive ed efficaci, garanzia di risposta rapida ed adeguata all’evento ipotizzato”.

(Unioneonline/s.s.)

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