È vero, non fa miracoli. Ma sarà sicuramente un modo per aiutare a perdere meno capelli durante le terapie oncologiche.

Al via ieri all’Unità Operativa di Oncologia-Ematologia dell’ospedale San Martino di Oristano l’utilizzo della cuffia chemioterapica: per la prima volta le pazienti potranno usufruire di un casco refrigerante durante la somministrazione della chemioterapia.

Ne danno notizia il dottor Luigi Curreli, direttore dell'Unità Operativa di Oncologia e Ematologica dell'Ospedale San Martino di Oristano e Eralda Licheri, presidente della Lilt di Oristano, sempre in prima linea per promuovere la prevenzione.

Con questo nuovo presidio, il primo assoluto in Sardegna, l'Ospedale di Oristano ottiene grazie all’associazione Lilt un nuovo strumento che porterà ad aumentare i servizi offerti, in questo caso, alle donne.

La paura della perdita dei capelli può infatti portare anche alla non adesione alla chemioterapia stessa. Il dottor Luigi Curreli ritiene che questo evento sia un segnale importante di come i professionisti che operano nella struttura di Oncologia e Ematologia e le associazioni di volontariato, in questo caso la Lilt, siano attenti e sensibili verso tutte le problematiche che riguardano il paziente oncologico, fra queste l'attenzione alla salvaguardia della immagine corporea, nonché a tutte le problematiche relazionali ad essa inevitabilmente connesse.

«Siamo veramente contenti che finalmente la cuffia inizi ad essere usata - commenta Eralda Licheri, presidente dell’associazione Lilt - Continua così la nostra collaborazione con lo staff del reparto di Oncologia-Ematologia per implementare i servizi offerti e aggiungere un minimo di sollievo alle donne colpite da neoplasia. Ricordiamo che l'acquisto del presidio, da parte dell’associazione, è stato possibile grazie al contributo economico ricevuto dalla Regione, dall’azienda ‘L'Orto di Eleonora’, dal Comune di Oristano e da altre imprese Oristanesi oltre che da privati cittadini».

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