All'annuncio dell'elezione del nuovo papa Leone XIV, ha suonato le campane a festa. Sisto Manca, storico maestro campanaro di Norbello e presidente dall’associazione regionale “Jaganos de Sardigna”,  mantiene vive le tradizioni anche in occasione di eventi che esulano dalle ricorrenze locali.

«Oggi ho suonato a distesa, mentre allalla morte di Bergoglio a lutto- spiega Manca- con  101 colpi secchi  della grande campana così come è stato tramandato. Ora abbiamo però  sciolto le campane in segno di gioia».

Manca, 49 anni,  barbiere di professione ma campanaro per passione,  cerca si mantenere sempre attuali riti che si perdono nel tempo. D’altronde, con il suono delle campane della Chiesa Parrocchiale di Santa Giulitta, scandisce  tutti i momenti gioiosi e dolorosi della comunità.  La sua giornata ha inizio prestissimo quando alle 6.30 suona l’Ave Maria, che rappresenta di fatto il risveglio  per  i suoi compaesani. Ed ancora, con un tocco sempre diverso  annuncia le sante messe, le processioni,  i funerali. Quando muore qualcuno al termine de “S’ispirazione” informa,  come una sorta di banditore, il cognome e nome del defunto..

Ha iniziato a suonare nel 1993 e  ha dunque alle spalle una carriera di oltre trent’anni. «Da giovanissimo- racconta Sisto Manca-   ho appreso  le tecniche  dall’indimenticabile  maestro  Diego Zara. Sotto la sua sapiente guida  ho imparato i segreti del mestiere, affinandolo poi grazie ad un enorme interesse  che mi ha  portato a studiare e a completare la preparazione».

Viene chiamato per celebrazioni importanti  anche in tanti centri  del Guilcier e del Barigadu. Ha suonato a festa per San Palmerio a Ghilarza e Santa Caterina ad Abbasanta,  Qualche anno fa  è stato presente  anche nella cattedrale Santa Maria Assunta di Oristano  per  l’ insediamento del  nuovo  arcivescovo Roberto Carboni.

In occasione dei recenti  riti della settimana Santa ha  accompagnato i diversi appuntamenti che partono dal giovedì al sabato santo, sino  alla domenica di Pasqua con S'incontru. Norbello è anche la sede dell'associazione regionale che raggruppa una cinquantina di campanari. 

«Annualmente – evidenzia Manca- organizziamo diversi raduni in tutta l'isola, dove con una struttura campanaria mobile , ci esibiamo  per invogliare anche i più giovani a continuare in questa bella arte, destinata nel tempo altrimenti  a scomparire ed essere sostituita con moderni sistemi di amplificazione che emettono il suono della campane registrate, ma che non ha sicuramente  lo stesso fascino».

© Riproduzione riservata