Le avverse condizioni meteo hanno rallentato la nuova fase di ricerche di Franco Fiorini, il muratore bosano residente a Sarnico, sul Lago d’Iseo, che non da più notizie di sé dallo scorso 13 febbraio. Gli uomini della Protezione Civile, in ricerche coordinate dai Carabinieri e dalla Procura della Repubblica che per ora non ipotizza reati, lo hanno cercato per diversi giorni, prima di una nuova pausa.

Sembra però certo che, con la ripresa delle ricerche con il miglioramento delle condizioni metereologiche, possano essere impiegate squadre di sub dei vigili del Fuoco e dei Carabinieri.

Una riprova che fra le ipotesi ancora al vaglio degli inquirenti, vi sia quella del gesto estremo che Fiorini potrebbe aver compiuto. L’uomo è come svanito nel nulla da quel sabato mattina del 13 febbraio scorso quando, dopo aver trascorso la notte nel suo appartamento in compagnia di un’amica, è uscito di casa per incontrare il figlio.

Dopo, più nulla. Il suo furgone parcheggiato sotto casa, nella piazza di Sarnico in cui si trova l’ufficio postale, il suo cellulare muto, nessuna traccia.

Oltre cinquanta uomini di vari corpi sono stati impegnati nelle ricerche durante i primi giorni dopo l’allarme. Sono stati impiegati anche sofisticati mezzi, come uno speciale elicottero dei Vigili del Fuoco munito di particolari attrezzature; i Carabinieri hanno utilizzato anche i loro cani molecolari, addestrati per individuare resti umani. Hanno sviluppato un’attività di indagine sentendo diverse persone, fra cui un uomo che la sera prima della scomparsa aveva subito un incidente stradale contro il mezzo del muratore. Nulla. Franco Fiorini è svanito in un mistero.
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