Rilasciata in mare il 6 maggio a San Giovanni di Sinis, la tartaruga Graziella, esemplare di caretta caretta, ha già percorso 190 chilometri.  E sta bene: la localizzazione al largo di Capo Spartivento è stata possibile grazie alla ripresa del progetto di tracciamento satellitare portato avanti nell’ambito delle attività della Rete regionale per la conservazione della fauna marina,  coordinata dall'assessorato all'Ambiente, sotto la supervisione scientifica del Cnr.

Graziella era stata recuperata a settembre in gravi condizioni  nelle acque di Sant’Elmo, a Castiadas, da due pescatori sportivi, che l’avevano consegnata alle cure degli specialisti dell’area marina protetta di Capo Carbonara.  Con la consueta staffetta, era stata portata alla Clinica Veterinaria Duemari di Oristano: dopo sette mesi di mantenimento, monitoraggio e riabilitazione al CReS-Centro di Recupero del Sinis, e alla rimozione della lenza di nylon che si trovava all'interno dello stomaco, «l'esemplare ha recuperato tutte le sue capacità motorie, fisiologiche e comportamentali».

Adesso la tartaruga è di nuovo libera, in discesa verso le consuete rotte di migrazione. L'attività trasmessa dal dispositivo montato sul carapace ha mostrato apnee regolari e frequenti a emersioni, segno della perfetta ripresa in salute della tartaruga.

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata