Sembrava tornato il sereno sul fronte dell’acqua a Milis, e invece la cittadinanza deve fare i conti, per l’ennesima volta, con l’emergenza torbidità. L’acqua non è potabile a seguito degli ultimi esami di Abbanoa che ha comunicato proprio stamane la non conformità dell’acqua destinata al consumo umano, a seguito delle ultime piogge della settimana scorsa.

Non è possibile bere in tutto il territorio comunale, rimane solamente possibile usare l’acqua per scopi domestici e cura della persona.

La sindaca Monica Ortu ha emesso immediatamente l’ordinanza di divieto di uso dell’acqua in via precauzionale, in attesa di ulteriori analisi: «L’acqua è costantemente monitorata e analizzata, attendiamo nuove  comunicazioni di Abbanoa, in ogni caso in via precauzionale abbiamo emesso divieto di non utilizzare l’acqua per scopi alimentari».

Problema annoso quello dell’acqua non potabile a Milis: alle prime piogge intense l’acqua in rete si intorbidisce a causa di micro-infiltrazioni, piccole particelle, detriti e sedimenti che contaminano la falda che alimenta l’acquedotto urbano. Il paese non è nuovo a queste emergenze, già gli anni scorsi è rimasto senza acqua potabile per 5 mesi, da novembre del 2022 fino ad aprile 2023.

L’Egas d’accordo con il Comune ha individuato come soluzione la realizzazione di una nuova condotta, due chilometri di collegamento tra l'acquedotto comunale di Milis e il sistema idrico Montiferru-Campidano, proprio per superare emergenze del genere che sono sempre più frequenti. L'ente di governo d’ambito sardo si è impegnato a realizzare la condotta di adduzione tra la rete idrica milese e la linea d’acqua Santu Lussurgiu-Oristano, con una spesa di oltre 2 milioni di euro, l’iter procedurale per creare l'opera sta facendo passi avanti.

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