Ha oltre un secolo di vita ma gode di ottima salute la Sagra dei Ceci di Milis, che domenica 17 marzo  festeggia 118 anni, una tra le più longeve tradizioni della Sardegna. La popolazione si stringerà insieme attorno ad un piatto di ceci, pasto povero ma molto ricco di nutrienti. Lo storico rituale comunitario commemora il lascito benevolo del parroco don Giorgio Mastinu «i prodotti del suo orto, su cungiau de su predi, per la preparazione della zuppa di ceci per i poveri del paese», per celebrare la festa di San Giuseppe, tanto sentita dai Milesi.

L’evento è organizzato dalla Fondazione Istituti Riuniti di Assistenza Sociale di Milis, in collaborazione con il Comune e Pro Loco e le associazioni di Milis. Una festa di popolo che vedrà impegnati tanti volontari nella cottura di oltre 200 chilogrammi di ceci tra sabato notte e domenica mattina.

Un lavoro impegnativo che vede tanti volontari con un preciso ruolo: c’è chi raccoglie il finocchietto selvatico, le dame vincenziane puliscono e lavano le verdure con la cooperativa Noi insieme; poi ci sono i cuochi impegnati per tutta la notte. «Oggi gli abitanti Milesi e tutti coloro che lo desiderano si ritrovano insieme per gustare una fumante e profumata zuppa preparata, secondo una antica e immutata ricetta. Restituiamo alla cittadinanza quel momento intimo e di afflato comunitario, seguendo lo spirito caritatevole di don Mastinu», spiega il presidente della Fondazione Antonio Francesco Vacca.
Il programma: domenica 17 marzo alle 12 la benedizione di don Antonello Angioi, poi la distribuzione dei ceci nel giardino della Fondazione. Pasto comunitario accompagnato dai canti tradizionali del Coro La Vega di Milis.

La Fondazione Istituti Riuniti è da quasi 50 anni che organizza la sagra dei ceci: la struttura è un importante presidio sanitario per il territorio dell’Alto Oristanese, esiste dal 1997, come Residenza Sanitaria assistita, la prima in Sardegna, su una casa di cura preesistente. Dà lavoro a 130 tra medici, infermieri, fisioterapisti, Oss, ammnistrativi e ha più di 100 posti letto per assistere tanti malati anche con patologie gravi.

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