Lingua blu, nell’Oristanese dilaga l’epidemia: +115% di capi morti in 7 giorni
In una settimana numeri più che raddoppiati. Responsabile il sierotipo 3, per il quale si attende l’autorizzazione del vaccinoL’epidemia di lingua blu dilaga nell’Oristanese, con il numero di capi morti più che raddoppiato nell’ultima settimana. Ma il bilancio non si ferma qui, con la crescita vertiginosa anche dei contagi (+75%) e i focolai raggiunti dal virus (+64%). «Lo stesso trend, purtroppo, che registriamo anche a livello regionale», ha spiegato Enrico Vacca, direttore del Servizio di Sanità Animale della Asl 5, «possiamo forse parlare di una delle diffusioni peggiori del virus della blue tongue negli ultimi vent’anni. L’indice di mortalità, cresciuto dallo 0.5 allo 0.7 per cento, si mantiene basso. Ma purtroppo nelle aziende si registrano perdite importanti dal punto di vista economico». Pesano anche le centinaia gli aborti, «e non dimentichiamoci che proprio dai parti dipende poi la produzione del latte nei capi ovini», sottolinea Vacca.
Negli ultimi sette giorni i capi morti sono passati da 536 a 1.136 con un incremento del 115%, gli ovini contagiati da 6.294 a 10.970 con un aumento del 75% e i focolai sono lievitati da 253 a 415, più 64%. I casi sono tutti riconducibili al sierotipo 3. «Ancora nessun contagio da sierotipo 8 – aggiunge il direttore – contro il quale la nostra Asl ha attuato una vaccinazione a tappeto nelle greggi. In altri territori regionali sono presenti anche il sierotipo 4 e il sierotipo 8. Purtroppo invece il sierotipo 3 ha trovato un terreno vergine per la sua diffusione. Al momento esiste un vaccino per questo sierotipo, ma non ancora autorizzato dal Ministero della Salute».
Il Servizio di Sanità Animale della Asl Oristanese ha dichiarato l’intero territorio provinciale zona di circolazione del virus BTV3. Così lo spostamento dalla zona di animali della specie ovina, caprina e bovina, verso le zone non interessate dalla circolazione virale «devono essere concordate con i servizi veterinari di partenza e destinazione con prenotifica o nulla osta di almeno 48 ore e le stesse movimentazioni sono subordinate al rispetto di alcune misure di riduzione del rischio, come il trattamento con insetto repellente e successivo test PCR. Le movimentazioni di animali delle stesse specie suddette solo da macello all’interno del territorio nazionale possono essere consentite senza restrizioni, a condizione che gli animali non presentino segni clinici il giorno del trasporto, siano macellati entro 24 ore dall’arrivo al macello di destinazione e che i mezzi di trasporto siano trattati con insetticida», conclude Vacca.
(Unioneonline)