Ancora accuse e nessuna scusa. Sulla Casa della Salute di Laconi, dove i servizi sanitari scarseggiano, volano stracci. La diatriba è tra il sindaco del paese del Sarcidano Salvatore Argiolas e il rappresentante della Cisl dell’azienda sanitaria Marco Efisio Pisanu.

È stato il primo cittadino, alcuni giorni fa, a denunciare per l’ennesima volta i pochi servizi offerti all’interno della struttura nonostante le promesse della Asl. Puntando il dito soprattutto sul servizio inerente ai prelievi del sangue. Ma non solo: aveva anche annunciato che tanti cittadini lamentano di essere trattati dagli operatori della Asl in maniera arrogante.

Non si è fatta attendere la risposta di Pisanu che chiedeva al sindaco di scusarsi per le accuse gravi avanzate agli operatori che secondo lui «prestano servizio ai cittadini con professionalità e responsabilità». Pisanu ha poi ricordato che il numero dei prelievi che vengono fatti sono solo sei alla settimana, pochi a suo avviso per avere quindi due infermieri a disposizione.

Argiolas però non ci sta e non solo dichiara di non volersi scusare con nessuno ma annuncia che consiglierà ai cittadini che si lamentano di essere trattati in malo modo dagli operatori di rivolgersi alle forze dell’ordine. E ancora: «Non spetta poi a Pisanu fare discorsi di conti e spese ma all'azienda sanitaria - attacca Argiolas - Non tollero racconti numerici sulla salute dei cittadini del mio territorio che da troppo tempo risulta in ambito sanitario abbandonato a stesso. L’azienda sanitaria mi aveva garantito un servizio che poi però quasi sempre risulta inesistente. I cittadini però sono tutti uguali».

Argiolas poi fa una riflessione: «Forse il signor Pisanu non sa che il servizio del prelievo a Laconi non si può pagare perché il totem che avevo chiesto non è stato mai installato. Per pagare il servizio bisogna andare prima ad Ales, è normale quindi che molti cittadini alla fine decidano di effettuare il prelievo direttamente lì. A Laconi rimane chi è esente dal ticket».

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