Violazioni alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la protezione dell’ambiente marino e la sicurezza della navigazione: sono le motivazioni per cui un mercantile battente bandiera panamense è stato fermato ieri a Oristano dalla Capitaneria di Porto.

L’ispezione alla nave, impegnata in operazioni commerciali al porto industriale e ormeggiata lungo la banchina riva nord, ha rilevato 11 carenze tra cui, ad esempio, alcune documentali ed altre relative alla manutenzione degli apparati di bordo, nonché inefficienza di alcuni sistemi di trattamento dei liquami e degli equipaggiamenti di sicurezza dei passeggeri a bordo.

Il mercantile, il terzo fermato dall’inizio del 2024 dagli uomini della Guardia Costiera, dovrà ora rettificare tutte le irregolarità sotto la sorveglianza dell’Autorità di bandiera e degli ispettori e solo una volta ispezionata nuovamente dal team della Guardia Costiera sarà autorizzata a riprendere il mare lasciando il porto di Oristano.

L’intensa attività a bordo delle navi che scalano il porto oristanese da parte del personale specializzato della Capitaneria di Porto di Oristano è, anche, finalizzata alla verifica degli “standard ambientali” a cui le navi devono adeguarsi in relazione alle disposizioni contenute nella Convenzione Internazionale “MARPOL” con lo scopo di prevenire gli inquinamenti marittimi da idrocarburi e da altre sostanze pericolose e/o nocive nonché evitare discariche illecite in mare dei rifiuti prodotti a bordo. Gli esiti delle ispezioni svolte confluiscono in una banca dati europea denominata “Thetis-EU – Modulo PRF”, istituita dalla Commissione europea al fine di consentire lo scambio dei dati ed informazioni sulle attività di controllo poste in essere.

Sino alla data odierna, sono state elevate due sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 6.666 euro nei confronti di due comandanti di navi mercantili al porto di Oristano e per il mancato rispetto di quanto previsto dalla normativa.

(Unioneonline/v.l.)

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