L'inchiesta Ippocrate che ha fatto tremare la sanità oristanese va avanti spedita.

E proprio durante una delle tante verifiche degli inquirenti si è aggiunto un atro nome nel registro degli indagati.

È quella della nuorese Liliana Marteddu, infermiera al San Martino, finita nei guai perché si è rifiutata di rendere dichiarazioni come persona informata sui fatta. L'infermiera era già stata sentita durante l'indagine delle Fiamme gialle che ha smascherato un sistema di gestione clientelare delle assunzioni: in uno degli esposti anonimi (da cui poi è partita l'inchiesta) Marteddu era stata indicata come una delle candidate agevolate nel concorso per infermieri.

Una delle tre selezioni che, secondo i pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo (coordinati dal procuratore Ezio Domenico Basso) sarebbe stata truccata.

Non solo: Liliana Marteddu è anche la fidanzata di Salvatore Manai, responsabile degli infermieri del blocco operatorio dell'ospedale, finito agli arresti domiciliari perché ritenuto uno degli esecutori materiali del sistema messo in piedi per pilotare le assunzioni in cambio di sostegno elettorale al Partito dei sardi. Nelle ultime settimane ci sarebbe stata la svolta che ha portato anche Marteddu tra gli indagati perché non ha più risposto alle domande degli inquirenti. È già stato fissato anche il giudizio immediato per il prossimo 14 febbraio.

Restano ai domiciliari invece Antonio Succu, sindaco sospeso di Macomer, l'ex consigliere regionale di Bosa Augusto Cherchi, l'ex responsabile delle professioni sanitarie Giovanni Piras e Manai. Sono stati interdetti dai pubblici uffici per un anno l'ex commissaria Asl Maria Giovanna Porcu, l'ex capo del personale Angelo Piras e la responsabile dell'agenzia interinale Agnese Gavina Canalis.

Valeria Pinna
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