Vanno finalmente in pensione gli ultimi 15 chilometri di condotte colabrodo del vecchio acquedotto che alimenta la città di Oristano.

Abbanoa ha iniziato in questi giorni il cantiere che prevede la realizzazione dell'opera, con un investimento di quattro milioni di euro stanziati dalla Regione attraverso il mutuo per le infrastrutture. L'intervento è realizzato dall'impresa sarda Ser.Lu. che, oltre alle proposte migliorative ha puntato soprattutto sull'accelerazione dei tempi di realizzazione: dai 270 giorni messi a base di gara, la ditta aveva preventivato di completare l'opera in 100 giorni lavorativi con diversi fronti di scavo che stanno in contemporanea.

Oltre alla posa dei 15 chilometri saranno realizzate anche tutte le opere necessarie per renderla operativa: vasconi di disconnessione, partitori per le diramazioni verso i centri serviti e un ponte tubo per attraversare il Riu Mare e Foghe.

Inoltre, saranno installate innovative apparecchiature idrauliche ed elettromeccaniche, sistemi di rilevamento, controllo e trasmissione dei dati a distanza che consentiranno una gestione all'avanguardia dell'importante infrastruttura costantemente presidiata con impianti di telecontrollo e teleallarme.

"La nuova rete idrica integra le opere precedenti egra grazie all'acquedotto alimentato dalle sorgenti di Bau Nou e Santu Miali - precisa Abbanoa - e garantisce l'approvvigionamento idrico di Oristano e frazioni, Siamaggiore, Solarussa, Tramatza, Bauladu, Milis e Bonarcado. Il vecchio acquedotto era stato realizzato nel '71 in cemento amianto e ormai da anni mostra tutta la sua inadeguatezza e vetustà. Non si contano più gli interventi di riparazione che le squadre di Abbanoa hanno effettuato per garantire il servizio: il tasso di dispersione è tra il 35 e 40 per cento. Le nuove condotte saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale più resistente che garantisce la migliore tenuta".

E viaggeranno su un sistema integrato che farà perno sul nuovo potabilizzatore di Silì: un'opera fondamentale già appaltata da Abbanoa con un investimento di 9 milioni di euro i cui lavori inizieranno a breve.

Nei periodi di scarsità di risorsa o eccessiva torbidità delle acque provenienti dalle sorgenti, l'impianto potrà essere alimentato dalla diga Cantoniera sul fiume Tirso. "La città di Oristano registra da tempo una forte criticità - spiega ancora Abbanoa - i pozzi locali registrano livelli crescenti soprattutto di cloruri e di conseguenza l'acqua è sempre più salmastra. Per questo motivo è necessario miscelare la risorsa prelevata con acqua di qualità che sarà garantita dal potabilizzatore di Silì che a sua volta potrà utilizzare acqua di sorgente o, in base alle necessità, dell'invaso sul Tirso in base alle disponibilità".
© Riproduzione riservata