Nei polmoni di Gaia Mura, 14 anni, di Villanova Truschedu, c’è appena un decimo dell’aria che si trova in quelli dei coetanei. Eppure, quando inizia a cantare, la sua voce è incredibilmente forte e meravigliosa.  

«Un miracolo che non trova spiegazioni scientifiche, anche i suoi medici sono allibiti», racconta a L’Unione Sarda mamma Patrizia. Che sorride, 13 anni dopo la diagnosi che ha cambiato le loro vite: distrofia muscolare congenita di Ullrich.

«Quando Gaietta aveva circa un anno e mezzo ho notato che se la mettevo a sedere, non riusciva a stare ferma, si buttava a destra o a sinistra – ricorda -. Vedevo la grande differenza con il fratello, di sei anni più grande. Così abbiamo deciso di rivolgerci al pediatra, poi agli specialisti del Microcitemico di Cagliari. Di lì tutta la trafila di visite e analisi». 

Infine la diagnosi: una rara malattia genetica dei muscoli, caratterizzata da debolezza generalizzata, precoce e a evoluzione lenta. «Ci è stato consigliato il dottor Marcello Villanova dell’ospedale Villa Bellombra a Bologna e con le sue cure ci siamo trovati benissimo, non lo abbiamo mai lasciato».

E così Gaia, ogni sei mesi, interrompe le lezioni del liceo scientifico di Oristano e vola a Bologna con la mamma per sottoporsi alla lunga serie di controlli di routine.

È una ragazzina felice, nonostante le difficoltà: «Mia figlia affronta tutto quello che viene, con coraggio».

Prende la parola Gaia: «Qui mi conoscono tutti, sono ormai di casa». E infatti anche la clinica celebra il talento dell’adolescente, che da qualche anno ha scoperto di avere doti canore eccellenti.

«Ho sempre avuto una grande passione per la musica grazie a mio nonno Giovannino – spiega -. Fin da quando ero piccola mi cantava le canzoni sarde. Mi sono messa alla prova, e ha funzionato». Per un periodo ha aperto anche un canale YouTube: «Poi però l’ho chiuso», ammette. Forse per troppa timidezza. Ma i video in cui si esibisce stanno spopolando lo stesso (GUARDA).

I suoi cavalli di battaglia sono La notte di Arisa, Set fire to the rain di Adele, Zombie dei The Cranberries. Gaia, un po’ sconvolta dal successo inaspettato, spera di arrivare alle orecchie del suo più grande idolo, Ultimo: «Sogno di duettare con lui. E di andare a The Voice. I giudici lì scelgono i concorrenti senza guardare e io vorrei essere giudicata solo per la mia voce e non per chi sono».

Neanche il dottor Villanova, il medico che la segue da quando era in fasce, riesce a spiegare la grande abilità di Gaia. La forma rara di malattia neuromuscolare genetica di cui soffre le provoca un’importante insufficienza respiratoria cronica. «C’è un dispositivo che la aiuta a respirare», dice mamma Patrizia che proprio mentre parla al telefono è costretta a interrompersi: «Aspetti che sta suonando la macchina». 

«Non ci sono spiegazioni mediche, è un fenomeno molto raro – continua - Forse mia figlia ha imparato a usare molto bene il diaframma e così riesce ad avere quell’incredibile tono di voce». 

Ora Gaia si prepara a tornare in Sardegna dai compagni di scuola, gli amici e i familiari. E chissà che un giorno non riesca a realizzare il suo sogno. 

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