Paulilatino, il fungo killer fa strage di olivastri
Ad oggi sono circa seimila le piante uccise per una malattia che Comune, Università e Regione stanno cercando di debellarePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È strage di olivastri nel territorio di Paulilatino. Ad oggi sono circa seimila le piante uccise dal fungo killer che Comune, Università e Regione stanno cercando di debellare. Nel corso dell'ultimo incontro i ricercatori dell'Università di Sassari hanno evidenziato come la malattia si stia diffondendo ulteriormente, interessando una superficie di oltre 2000 ettari. E ora il timore è che colpisca anche gli ulivi.
«Oltre al danno ecologico legato alla presenza di estese aree con piante ormai disseccate, con il conseguente aumento del rischio incendi e di processi erosivi del suolo, il passaggio della malattia anche sull’olivo potrebbe avere gravi conseguenze sull'economia rurale del territorio», spiegano il sindaco Domenico Gallus e l’assessore all’Ambiente Mario Putzolu. «È un bel problema – sentenzia l’allevatore Massimo Vidili, 55 anni -. Oltre al danno ambientale c’è quello economico. Usiamo gli olivastri per gli animali, risparmiando su mangimi e foraggio. Nella mia azienda ho perso un centinaio di piante».
Gianfranco Floris, 63 anni, proprietario di un terreno in località Tragos, è stato tra i primi ad accorgersi che qualcosa non andava. «Il fungo killer ha seccato quasi tutti gli olivastri. A Paulilatino è la specie predominante, viene utilizzata come combustibile e per l’alimentazione del bestiame. Il timore è che si estenda agli ulivi». Serafino Piredda, 48 anni, aggiunge: «La situazione è critica. Nel mio terreno in località Marabezza si sono seccate già una quarantina di piante. All’inizio pensavo fosse per la siccità, poi ho saputo. La paura è che arrivi anche agli ulivi».
L'Università di Sassari, in collaborazione con Comune e Regione, sta conducendo delle prove di lotta sperimentale che prevedono l'utilizzo di diversi prodotti per cercare di circoscrivere la malattia.
«L'efficacia dei trattamenti è legata all'adozione di misure di prevenzione per limitare la diffusione del patogeno attraverso la movimentazione di suolo dai siti infetti a quelli non ancora interessati. Pertanto, risulta di massima importanza la collaborazione di tutti i cittadini, inclusi gli allevatori, gli agricoltori, i cacciatori, i cercatori di funghi», sottolineano sindaco e assessore.
Quindi suggeriscono alcune misure per limitare a diffusione del fungo killer: «Nel passaggio da un sito a un altro serve la sanificazione delle scarpe e dei pneumatici delle macchine con una soluzione a base di ipoclorito di sodio al 5%, ad esempio candeggina, la disinfezione delle zampe degli animali da allevamento, attraverso il passaggio obbligato in vasche contenenti la soluzione disinfettante prima dello spostamento da un pascolo a un altro; la disinfezione di attrezzature per le lavorazioni del suolo e l'impiego di piantine provenienti da aree non infette».