I numeri non ci sono più: a Magomadas arriva il commissario
Le dimissioni dell’assessora Francesca Uras provocano lo scioglimento del Consiglio comunalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le improvvise dimissioni dell'assessore Francesca Uras, determinano di fatto lo scioglimento del consiglio comunale di Magomadas, che ora sarà commissariato in attesa del primo turno utile delle elezioni, previsto per la prossima primavera, quando in ogni caso nel piccolo Comune della Planargia si sarebbe andati alle urne.
Con le dimissioni della Uras, rimanevano in carica compreso il sindaco Emanuele Cauli soltanto cinque consiglieri, numero insufficiente per la prosecuzione della legislatura. In precedenza, si erano dimessi altri cinque fra assessori e consiglieri nel periodo delle grosse polemiche derivanti dall'impianto dalla realizzazione dell'impianto di smaltimento dei fanghi. Avevano abbandonato l' assessore Rosa Cossu ed i consiglieri Fabiana Sanna, Patrizia Piras, Alice Pardini, Marco Presenti.
Attualmente oltre che da Uras, la civica assemblea era formata dal sindaco Cauli, dal suo vice Giambattista Carta, dall' altro assessore Fabruzio Mura e dai consiglieri Alessandro Pala e Francesco Zarelli. Il sindaco Emanuele Cauli, sorpreso perché arrivate come un fulmine a cielo sereno, commenta le dimissioni dell' assessore Uras: "Un gesto immotivato, di grave irresponsabilità nei confronti della comunità- afferma- che ci ha dato fiducia e che, faticosamente stava cercando di trovare la strada per uscire dall'incubo del commissariamento. Non ho parole.
Si interrompe bruscamente - sottolinea- una programmazione complessa che metteva in moto tantissime risorse a beneficio della comunità e del territorio. Ringrazio tutti coloro che fino ad ora hanno creduto nel nostro operato e che, sono certo, continueranno a credere nel cambiamento in positivo di una comunità bella e preziosa, come è quella del piccolo borgo di Magomadas e di tutto l'incantevole territorio della Planargia".
Alla domanda se si ricandiderà il sindaco risponde: «Certo, mi ripresenterò democraticamente al giudizio degli elettori».