Giorni cruciali per il futuro dei presidi ospedalieri di Ghilarza e Bosa. Entrambi gli ospedali vivono una situazione di difficoltà e nei territori si attende con ansia che alle parole spese anche in queste ultime settimane seguano azioni concrete con l'assunzione di personale e la riapertura del punto di primo intervento del Delogu di Ghilarza, dove le porte sono ormai sbarrate dai primi di novembre.

Non ha dubbi il Comitato nato in difesa dell'ospedale di Ghilarza: la lotta continua sino a quando non si darà seguito alle richieste che il territorio avanza da tempo. Si chiede anche che vengano riprese al più presto tutte le attività sanitarie sospese, ad iniziare da visite ed interventi. Stessa cosa per il laboratorio analisi: a Ghilarza ora si fanno solo i prelievi e gli esami vengono mandati ad Oristano.

Ai primi di agosto era stato organizzato un sit in di protesta di fronte all'ospedale: cittadini e amministratori si erano incatenati davanti alle porte del pronto soccorso. Ma la protesta non si ferma. "Se i problemi non verranno risolti procederemo - dice il portavoce Raffaele Manca-. Nei prossimi giorni ci attiveremo per organizzare la manifestazione del 20 settembre sulla 131 e davanti alla Prefettura. Si avvicina il tempo dell'influenza e siamo molto preoccupati, soprattutto per la fascia dell'infanzia e per gli anziani".
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