Grande dolore e solidarietà nei confronti di una famiglia sfortunata. Sono questi i sentimenti diffusi nella comunità di Ghilarza dopo la tragica morte dell’allevatore di 83 anni Peppino Mele, colpito dalla benna dell'escavatore usato dal figlio Efisio, 54 anni, mentre quest’ultimo sistemava alcuni grossi massi da utilizzare per la realizzazione di un muro perimetrale in un loro podere, sulla strada provinciale che conduce da Ghilarza a Fordongianus.

Quella di oggi non è stata una giornata facile per i tanti parenti, amici e conoscenti. Un nucleo familiare, quello dei Mele, di  persone votate al lavoro in campagna e che non si sono mai risparmiati ed arresi neppure dopo aver subito tante avversità. La morte di Davide, uno dei figli della vittima, deceduto in seguito ad una grave malattia, a cui si è unita la morte, anch'essa prematura, della moglie di Efisio, che da ieri deve anche piangere il padre.

Sino a tarda notte davanti al luogo dell’incidente, lo stesso figlio non riusciva a darsi pace per essere stato la causa involontaria della tragica fine di suo padre. Nell’abitazione della  famiglia è un continuo via vai di persone che vogliono portare solidarietà ed affetto alla moglie Anna e agli altri tre figli Luca, Stefano e Mauro.

È arrivato anche il parroco padre Paolo Contini. «Ho voluto portare vicinanza ed affetto ad una famiglia che da tempo sta portando sulle proprie spalle   il peso di un dolore importante. Durante tutta la Settimana Santa pregheremo per loro».

Peppino Mele era un uomo di campagna che badava al suo lavoro, ma sempre attento alle problematiche del mondo agricolo e pastorale. In quest’ottica, nel 1995, si mise anche a  disposizione per una candidatura  alle elezioni comunali nella lista "Lavoro e Solidarietà" guidata da Gianfranco Pinna.   

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