Il sindaco di Ghilarza annuncia le proprie dimissioni. Lo farà il primo settembre se entro il 31 agosto non riaprirà il pronto soccorso dell'ospedale, chiuso ormai dai primi di novembre.

Alessandro Defrassu lo ha detto stasera in aula nel corso del Consiglio comunale convocato in seduta straordinaria e urgente proprio per discutere della situazione della struttura. Per lui piena solidarietà del Consiglio e parole di apprezzamento dal Comitato per l'ospedale (presente con una rappresentanza) che già nelle scorse settimane aveva sollecitato i sindaci del territorio ad attivarsi in tal senso. Quindi l'aula ha licenziato all'unanimità un documento.

L'Amministrazione chiede che "i servizi che nel tempo sono stati depotenziati o sospesi vengano in tempi brevi ripristinati, e siano trovate soluzioni definitive perché venga ristabilito il diritto dei cittadini ad essere curati nel proprio territorio, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione Italiana". E aggiunge: "Chiediamo un incontro urgente con l'assessore alla Sanità Mario Nieddu, perché un ospedale che chiude i servizi è certamente una sconfitta per il territorio, ma è soprattutto una disfatta per la politica regionale, alla quale sollecitiamo uno sguardo più attento, rivolto alle zone periferiche, sempre più a rischio di spopolamento, certamente in parte dovuto alla denatalità, ma anche alla mancanza di servizi essenziali e di opportunità lavorative".

E incalzano: "La situazione attuale del Delogu è desolante: è operativo il reparto di Medicina, il cui organico, da anni carente, è stato integrato con tre medici assunti a tempo determinato. Il laboratorio analisi, a seguito del pensionamento dell'unico medico in organico a Ghilarza, che per il momento non è stato sostituito (sono in corso due selezioni per assunzione a tempo determinato di un medico Patologo Clinico e di un Biologo) è destinato a diventare un Punto prelievi, mentre i tecnici di Laboratorio saranno trasferiti al Laboratorio dell'ospedale San Martino di Oristano". Quindi nel documento approvato dall'aula si spiega: "Da ormai molti anni la politica dell'accentramento dei servizi, giustificata dalla necessità di ridurre la spesa pubblica e dalla richiesta del miglioramento degli standard qualitativi, si è, di fatto, concretizzata nel peggioramento della qualità della vita delle persone. Nel tempo sono venuti a mancare innumerevoli servizi essenziali e, fra questi, senz'altro il più importante è la sanità". La situazione dell'Isola, hanno evidenziato i consiglieri, è diversa da altre realtà: "Le zone interne sono scarsamente abitate, c'è un alto indice di invecchiamento della popolazione".

In aula è stato ripercorso quanto fatto in questi anni a sostegno dell'ospedale: "La nostra Amministrazione ha promosso numerose azioni volte a contrastare il progressivo depotenziamento del Delogu, coinvolgendo attivamente le popolazioni di Guilcier e Barigadu. Ad agosto 2015 venne organizzata una catena umana attorno all'ospedale. Nello stesso anno si tenne il primo incontro con l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, in occasione della presentazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Confronto rivelatosi a tratti duro e sofferto, soprattutto in relazione alla prevista chiusura del Pronto Soccorso, e alla sua trasformazione in Punto di primo Intervento, nonché alla decisione di sopprimere, durante le ore notturne, la figura del Medico Anestesista-Rianimatore. Tristemente, qualche anno dopo, l'anestesista sarà previsto nella struttura ospedaliera solo fino alle ore 14. Attualmente questa figura professionale importantissima non è più presente, se non sporadicamente. Quel che è peggio è l'avvenuta chiusura del Punto di primo intervento che, dopo travagliate discussioni in sede di Commissione Sanità, avrebbe dovuto essere trasformato in Centro di Emergenza Territoriale nel piano di riordino delle rete dei piccoli ospedali, approvato dal Consiglio regionale nell'ottobre del 2017".

E poi altri incontri in Regione, Consigli comunali congiunti, marce in difesa dei piccoli ospedali, incontri a Oristano, dibattiti sull'ospedale per citarne alcuni. Sino ad arrivare allo scorso anno con un incontro, ad aprile con il nuovo assessore alla Sanità Mario Nieddu riguardo alla chiusura del Pronto Soccorso. Nell'autunno 2019 poi la prima fiaccolata in difesa dell'ospedale, organizzata dal Comitato. A gennaio una seconda fiaccolata altamente partecipata.
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