Ghilarza, consiglio comunale spaccato sulla Tari
A pesare in aula è l’approdo delle tariffe senza vedere quel regolamento sollecitato dallo scorso annoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tariffe Tari e peso politico in Unione dei Comuni spaccano il Consiglio a Ghilarza. Posizioni marcate tra le fila della maggioranza e la proposta passa per un soffio.
A pesare in aula è l’approdo delle tariffe senza vedere quel regolamento sollecitato dallo scorso anno, quando tra mal di pancia vari, le tariffe erano state approvate alla terza seduta dopo due rinvii. E se pare sia stata recepito lo sgravio (pagheranno il 10%) per i novenari (dove il servizio di raccolta dei rifiuti non passa), così non è stato per chi ha figli all’università e si trova a pagare per loro la Tari a Ghilarza e nella città universitaria dove sono domiciliati.
Punti messi in luce dal consigliere di maggioranza Giuseppe Fadda che ha inoltre contestato l’incidenza dell’aumento delle tariffe per i nuclei con due componenti. «Abbiamo aumentato la Tari alle persone anziane, che campano con una pensione di 700 euro», ha detto annunciando il voto contrario.
A votare a favore oltre al sindaco Stefano Licheri, per la maggioranza sono stati Pinna, Soru, Manca e Oppo. Ai tre consiglieri di minoranza presenti (Usai, Schirru e Fodde) che hanno votato contro si è aggiunto appunto Fadda, mentre Caddeo, Giovannetti e Flore (maggioranza) hanno optato per l’astensione. Risultato arrivato dopo il tentativo, fallito, di mediazione del capogruppo Giovannetti di rinviare l’approvazione in virtù della possibilità di proroga al 30 giugno da parte del Governo. Ma il segretario è stato chiaro: al momento non è ancora legge. Tradotto se non dovesse passare, non approvando le tariffe entro i termini (ad oggi 30 aprile), la Corte dei conti potrebbe chiederne conto. Possibile invece modificare quanto deliberato se la proroga dovesse essere concessa.
Sotto accusa di Fadda è finita l’Unione dei Comuni del Guilcier, che gestisce il servizio di raccolta differenziata. «I consiglieri comunali di Ghilarza sono stati eletti dai cittadini di Ghilarza e a loro devono rispondere, non possono essere solo dei passacarte – ha detto Fadda -. Ghilarza deve avere più peso politico all’interno dell’Unione Su 9 paesi il voto di maggioranza può essere raggiunto da soli 5 di questi che uniti non raggiungono neanche il 50% degli abitanti di Ghilarza. Se questo equilibrio non viene cambiato le deliberazioni dell’Unione non sono decisioni democratiche».
A chiedere un peso maggiore anche il consigliere Bastiano Caddeo. A gettare acqua sul fuoco ha provato il sindaco: «Vero che sarebbe stato opportuno portare prima il regolamento, ma il presidente mi ha assicurato che è stato modificato. Non è che ci facciamo mangiare la pastasciutta in testa: qualche volta riusciamo ad ottenere quello che ci fa comodo, altre no. Non dimentichiamo che l’Unione ha portato tanti benefici, ad esempio finanziamenti che diversamente non si sarebbero avuti». Posizione sottolineata anche dalla minoranza, ma la capogruppo Eugenia Usai ha anche evidenziato che «qualche spazio di manovra nel regolamento può essere individuato».