Ci sono voluti 17 mesi ma l’obiettivo è stato raggiunto. A Ghilarza si sono infatti riaperte le porte del punto di primo intervento, chiuso dal novembre del 2019.

È stato riaperto nella nuova veste di Centro di emergenza territoriale dopo un’estenuante battaglia portata avanti  dal Comitato civico nato anni addietro per salvaguardare e valorizzare il presidio ospedaliero di Ghilarza e più in generale la sanità del territorio.

In tutto questo tempo è stato un crescendo di manifestazioni e solleciti su più fronti. E alla fine la tenacia dei cittadini è stata ripagata. Grazie all’ausilio di medici esterni, ha infatti riaperto il punto di primo intervento nella sua nuova veste.

Comitato e cittadini in piazza, stavolta per ripercorrere le tappe che hanno portato a questo risultato e donare le attrezzature acquistate con le donazioni ricevute durante la pandemia. Il Comitato è stato protagonista anche di una sorta di inaugurazione con un momento altamente significativo.

Un nastro, tenuto in un estremo dal sindaco di Ghilarza Stefano Licheri e dalla collega di Abbasanta Patrizia Carta e dall’altro dall’ex sindaco Alessandro Defrassu che in tutti questi anni ha sempre sostenuto il Comitato.

In mezzo, tanti cittadini a rappresentare le varie fasce d’età: da bimbi di pochi mesi ad anziani. Ciascuno ha tagliato un pezzo del nastro a testimoniare che il presidio ospedaliero è una risorsa davvero per tutti. Un discorso commosso quello portato avanti dal rappresentante del comitato Raffaele Manca che ha ripercorso le battaglie di questi anni, i fatti e ringraziato chi ha creduto nella soluzione della riapertura.

“Questa è una conquista e non accetteremo che qualcuno la metta in crisi. Ora l’obiettivo è ottenere nell’immediato i lavori di ristrutturazione del Delogu con i due milioni di euro già disponibili e realizzare anche la rete dei gas medicali. Siamo per una sanità pubblica. ma a Ghilarza la società privata che garantisce l’apertura del punto di primo intervento è complementare al pubblico, che mantiene pieno e totale controllo”, ha detto per il Comitato Raffaele Manca. Presente il direttore dei presidi ospedalieri Sergio Pili, che afferma: “E’ una tappa importante che dà speranza a tutti i piccoli presidi ospedalieri della Sardegna. È il primo passo per strutturare l’ospedale in tutte le sue funzioni di emergenza, medicina, chirurgia e di supporto laboratoriale e radiologico”.

Dodici i medici, per metà sardi, che garantiranno  l’apertura del servizio, come conferma Matteo Zanella, uno dei soci della Mst Group che si è aggiudicato il servizio.

“La nostra società in Veneto fa questo tipo di servizio già da diversi anni – spiega -. L’obiettivo è l’integrazione , apriremo anche una succursale a Cagliari. Chiunque ha necessità può rivolgersi al punto di primo intervento del Delogu. Non si trattano le problematiche maggiori, ma se dovessero arrivare sarà disposto il trasferimento in altre strutture”.

Il sindaco Stefano Licheri commenta. “E’ una partenza perché è il primo degli obiettivi per ottenere quanto previsto dal piano sanitario regionale. Per quel che riguarda il Centro di emergenza territoriale non avere i codici rossi non lo sminuisce. Gli ospedali di Bosa e Ghilarza lavorano in sinergia con il San Martino e alleggeriscono il pronto soccorso di quest’ultimo. Il punto di Ghilarza evita a chi ha traumi minori di trascorrere anche 12 ore in attesa al pronto soccorso di Oristano. E’ dunque un servizio importante per l’intera provincia e il presidio ospedaliero di Ghilarza può diventare importante a livello regionale”.  

Presente anche il suo predecessore, l’ex sindaco Alessandro Defrassu: “E’ un risultato che dà soddisfazione a tutti quelli che senza né ruoli né cariche , ma con solo spirito civico, vengono premiati per la loro costanza. È fondamentale perché serve da stimolo a partecipare alle iniziative della cittadinanza. E se chi ha posti di responsabilità e può prendere decisioni lo avesse fatto, avrebbe evitato di far sprecare così tante energie che potevano essere utilizzate per altro. Ne avrebbero guadagnato tutti quanti”.

Per il nuovo punto di primo intervento è stata trovata una nuova location. È stato infatti sistemato negli spazi un tempo occupati dal reparto di Ostetricia e Ginecologia.

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