Sono stati condannati i carabinieri "infedeli" di Mogoro.

Mario Arnò è stato condannato a due anni e nove mesi, il collega Massimiliano Mazzotta a 4 anni e 3 mesi.

Con questa sentenza si chiude la vicenda giudiziaria che quattro anni fa aveva scosso tutta l'Arma dei carabinieri.

Secondo l'accusa Arnò e Mazzotta avrebbero falsificato documentazione riguardante i loro orari di lavoro, verbali e avrebbero costruito apposite prove (falsi alcoltest e droga messa nelle auto) per incastrare alcune persone.

Tra queste, Massimiliano Stella e Ugo Zucca (coinvolti loro malgrado in una storia di droga e poi assolti) che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Rita Chiara Furneri e Rossella Oppo.

Il pubblico ministero Rossella Spano aveva chiesto la condanna a cinque anni e sei mesi ma il collegio dei giudici (presieduto da Carla Altieri, a latere Giuseppe Carta e Maurizio Lubrano) ha condannato Massimiliano Mazzotta e Mario Arnò (difesi Franco Villa e Veronica Dongiovanni) a due anni e nove mesi per violenza privata, falso ideologico e calunnia.

Mazzotta è stato condannato anche a un anno e sei mesi per peculato, gli è stata applicata anche la pena della rimozione del grado (all'epoca dei fatti era appuntato al nucleo radiomobile). I due sono stai condannati al pagamento delle spese processuali, al pagamento di una provvisionale di 2mila euro a Ugo Zucca e al risarcimento danni che dovrà essere definito in un altro procedimento. Mazzotta è stato assolto dall'accusa di truffa ed estorsione e Arnò dalle accuse di estorsione, peculato e detenzione di sostanze stupefacenti.

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