È il nuovo step della battaglia contro l'eolico.

Gli scontri nel porto di Oristano tra forze dell'ordine e manifestanti e il presidio a oltranza hanno acceso definitivamente i riflettori sull'assalto alla Sardegna: «La politica non ci ha ascoltato e una questione urbanistica rischia di trasformarsi in un'emergenza sociale». Le parole a caldo di Luigi Pisci, portavoce del comitato Sarcidano ed esponente del coordinamento regionale, confermano che sotto la cenere cova ancora tanta rabbia.

Alla fine, prima dell'alba, dopo quattro ore di blocco da parte dei manifestanti, un mezzo con cinque pale sopra l'enorme "cassone" ha lasciato la banchina, direzione Villacidro. Lì, a ridosso delle montagne del Linas tanto care a Giuseppe Dessì, c'è un'area dove sarebbero già realizzati i plinti di cemento su cui issare questi colossi di 230 metri.

«Il progetto era autorizzato», ha proseguito Pisci, «ma il Consiglio regionale non ha approvato una moratoria che blocca tutto per 18 mesi? Quindi non è una manutenzione e, in ogni caso, questa è la conferma che chi ci governa alla Regione mente sapendo di mentire».

La moratoria approvata dal Consiglio regionale su proposta della Giunta è quindi sotto tiro. Non da ora, in verità.

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