Edifici fatiscenti, Santa Giusta partecipa al bando per lo sviluppo di aree dismesse
L’amministrazione tenta una nuova carta per fare decollare il territorio: ecco le tre opere da realizzarePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Soldi in cassa non ce ne sono. La speranza, infatti, è tutta appesa al bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per lo sviluppo di aree dismesse e in disuso.
Il Comune di Santa Giusta tenta una nuova carta per fare decollare il territorio e aumentare le opportunità di sviluppo e di occupazione. La Giunta ha dato le direttive agli uffici per partecipare al bando pubblico.
Le opere pubbliche che il Comune chiede di trasformare sono tre. Nell'elenco c'è il Rifugio montano e Horse Point, alle pendici del Monte Arci, in totale disuso da tantissimo tempo, da adibire a punto ristoro e centro servizio per lo sviluppo delle ippovie. «La struttura è stata realizzata nei primi anni 2000 - spiega l'assessore ai lavori pubblici Pietro Paolo Erbì - Ma non è mai decollata». Per questo intervento il Comune ha chiesto 600 mila euro. C'è poi quell'edificio fatiscente presente nella strada che dal paese porta a Palma Arborea. Un caseggiato realizzato tantissimi anni fa a ridosso del campo sportivo. Doveva essere utilizzato dal guardiano. «Anche in questo caso non è stato mai utilizzato - dice Erbì - sta cadendo a pezzi. Il progetto prevede la ristrutturazione per ospitare i servizi di protezione civile e pronto intervento comunale». Sono stati chiesti 450mila euro. Nell'elenco anche il museo civico, l'incompiuta per eccellenza del paese. L'edificio che si ritrova in via Giovanni XXIII è stato costruito negli anni ottanta ma non è mai stato terminato nonostante in soldi finanziati dalla Regione nel 2016: 500mila euro. Il Comune spera di arrivare al taglio del nastro grazie a questo bando. Sono stati richiesti 750mila euro.