Doveva essere un giorno di festa a Bosa. Ma tutti gli eventi previsti per oggi sono stati rinviati in segno di lutto: una scelta forte di “comunità”, quella del sindaco Pier Franco Casula «che è stata condivisa da tanti, che me lo hanno fatto sapere», sottolinea il primo cittadino. 

Silvana aveva appena 51 anni: un marito, che fa l’orafo, e due figlie. se n’è andata troppo presto. Aveva 84 anni, invece, la donna che tutti nel centro della Planargia conoscevano come tzia Gavina: «Un simbolo, per Bosa», dice Casula. 

Morti, quelle delle due donne, che pur essendo ragioni di dolore per parenti, conoscenti e amici, non hanno (o, meglio, non avrebbero) elementi di straordinarietà. Agli occhi di un non bosano, almeno.   

Eppure sul Temo oggi non hanno risuonato le note dei Dj, la piazza non è “diventata una discoteca a cielo aperto”, non c’è stata l’animazione per i bambini, non sono stati sparati i fuochi d’artificio: erano nel programma dell’evento “I colori di Natale”, che avrebbe dovuto essere l’assaggio in grande stile della grande festa del Capodanno. 

Bosa, che non è un paese di qualche centinaio di anime ma una cittadina di ottomila abitanti, ha deciso di stringersi intorno alle famiglie di Silvana e di tzia Gavina. 

Contestazioni? Nessuna, o quasi: «Tutti hanno compreso», aggiunge Casula, «quando gli eventi luttuosi colpiscono così tanto nessuno ha voglia di fare festa». Un  forte scelta di comunità: «Sono contento che sia stata interpretata in questo modo. Gli eventi non sono stati annullati, ma rinviati, spero alla settimana prossima. Questo, però, non era il momento», conclude il sindaco. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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