La richiesta di ripristino dei servizi al pubblico. Lo chiede alla direzione dell'Agenzia delle entrate il coordinamento regionale dell'ordine dei commercialisti della Sardegna, mettendo in evidenza le segnalazioni arrivate dagli iscritti agli ordini professionali.

"Portiamo all'attenzione i numerosi disservizi che quotidianamente si verificano negli uffici locali - scrive il coordinatore Giorgio Ibba - oltre a creare disagio rendono oltremodo difficoltoso il lavoro dei nostri colleghi, soprattutto in questo periodo dell'anno contraddistinto dalle numerose scadenze fiscali. L'accesso agli sportelli è tuttora inibito o limitato ad un numero esiguo di utenti. Il numero ridotto di operatori agli sportelli costringe professionisti e privati cittadini a lunghe ed estenuanti file all'esterno degli uffici in quanto, fra l'altro, non risulta consentito alcun appuntamento".

Il coordinamento dei commercialisti mette in evidenza che spesso nonostante il potenziamento, molte pratiche necessitano di un dialogo diretto con la controparte o di spiegazioni e chiarimenti che è difficile rendere "a distanza". Così come risulta impossibile contattare gli uffici tramite il Cup. "Non si riscontra alcun supporto dal servizio Civis - scrive ancora il coordinamento dei commercialisti - che invita l'utente a rivolgersi all'ufficio territoriale con contestuale richiesta di maggiori dettagli. Non si hanno inoltre spesso dei riscontri nelle comunicazioni via pec così come si rileva che i telefoni sono irraggiungibili ed impossibile prenotare appuntamenti. Siamo tutti consapevoli delle limitazioni dettate dalla normativa di emergenza e del fatto che vi siano precise linee guida e procedure da seguire, ma questo non può e non deve costituire un alibi per la mancata erogazione dei servizi. Le procedure devono essere testate e se non funzionano, vanno adeguate, pur nel rispetto del quadro normativo sovraordinato. Non si chiede l'apertura illimitata o l'accesso incontrollato, ma solo di poter proficuamente interagire con gli uffici".
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