L'olivicoltura inesorabilmente sta rinascendo, a tre anni dal terribile incendio che ha messo in ginocchio il territorio. Un po' di ottimismo per la ricrescita del comparto, asset economico strategico di Cuglieri, e il nuovo impianto olivicolo appena ricostituito rappresenta bene un atto concreto di fiducia nel futuro: nuova opportunità di lavoro e vita.

In località Mediagheddu lungo la statale 292, sono stati inaugurati tre fondi di 7mila metri quadrati e circa 300 piante ciascuno, alla presenza dei presidenti dell’Associazione Montiferru Pier Paolo Arca, della FASI Bastianino Mossa, dell’Unpli Sardegna Raffaele Sestu, e dell’Associazione Isola Sardegna-Giappone Giovanni Piliarvu. Impianti innovativi con moderna tecnologia di irrigazione a goccia, con tubature sotterranee che punta sulla sostenibilità e il buon uso della risorsa idrica per far fronte alla crisi climatica e alle stagioni siccitose sempre più frequenti.

Entro fine anno saranno cinque i moduli rimessi in produzione con le varietà tipiche coltivate: Bosana, Semidana e la Nera di Villacidro, per un totale di oltre tre ettari e mezzo.

Il moderno oliveto è stato realizzato grazie alla solidarietà della FASI, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, all'Associazione Sardegna-Giappone di Tokyo e Unione nazionale Pro Loco d’Italia sezione Sardegna. Hanno raccolto 32mila euro di donazioni devolute poi all’Associazione Montiferru che, da quel famigerato luglio di tre anni or sono, è in prima linea per la rigenerazione ambientale e ricostituzione economica-sociale del territorio.

Bastianino Mossa, presidente della Fasi, orgoglioso per il progetto Montiferru: «È una delle nostre mission, lo abbiamo seguito in tutte le fasi evolutive. È un esempio virtuoso che mostra che anche con poche risorse si possono fare cose importanti e di sostenibilità, che legano ancora di più i Sardi dell’Isola con quelli oltre Tirreno».

Per l’Associazione Montiferru il presidente Pier Paolo Arca, commenta: «vedere un campo che riparte grazie alla solidarietà è una piccola vittoria per tutti noi. Un segnale che l’uomo e la natura possono operare assieme nel ricreare la bellezza».

© Riproduzione riservata