Il ministero delle infrastrutture fa come Ponzio Pilato: non metterà un euro, si lava le mani, ma ammette preoccupazione per le condizioni strutturali della chiesa di San Nicolò d'Arcidano.

Dopo la diffida e gli annunci il sindaco Emanuele Cera è pronto a firmare l'ordinanza di chiusura della parrocchia di San Nicolò vescovo per il mancato finanziamento da parte della Regione.

Il primo cittadino ha preso carta e penna e inviato ufficialmente una lettera al vescovo di Ales e agli assessorati regionali dei Lavori pubblici, Beni culturali e alla Soprintendenza, annunciando la chiusura della chiesa parrocchiale.

Il sindaco, Emanuele Cera (foto Elia Sanna)
Il sindaco, Emanuele Cera (foto Elia Sanna)
Il sindaco, Emanuele Cera (foto Elia Sanna)

"Il ministero se ne è lavato le mani - denuncia - dopo il crollo del ponte di Genova ci ha scritto per conoscere eventuali rischi presenti per poi risponderci, nella sostanza, di procedere noi stessi ad eliminarli e salvaguardare la sicurezza pubblica e privata. Nei prossimi giorni sarà predisposta e sottoscritta l'ordinanza di interdizione all'utilizzo della chiesa parrocchiale di San Nicolò vescovo, unica chiesa presente a San Nicolò d'Arcidano - precisa il sindaco Cera, che ha informato anche il parroco della sua decisione -. È ben evidente che la Regione si è disinteressata al problema e non ha tenuto conto dell'emergenza e soprattutto del fatto che non esistono altri locali in paese da poter adibire ad edifici di culto. Un vero e proprio scaricabarile verso i cittadini e la pubblica incolumità, proprio con l'assunzione di responsabilità spesso anche di propria non competenza".
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