Volano stracci a Cabras. La dirigente scolastica Marina Enna risponde colpo su colpo alle accuse dei genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo, che ne hanno chiesto l’allontanamento con una missiva firmata da 180 persone e inviata al direttore generale scolastico Regionale Francesco Feliziani, alla Regione, alla Provincia, ai sindacati e al Comune di Cabras.

“I fatti e i comportamenti non rispondono al vero”, precisa la preside, sottolineando di non conoscere i nominativi dei genitori che hanno scritto la lettera né come siano state raccolte le sottoscrizioni.

“Non è vero – precisa Marina Enna che vi sarebbero stati ‘numerosi casi di dimissioni da parte dei

rappresentanti dei genitori di classe, di interclasse e di istituto’. Su 64 genitori che ricoprono incarichi le dimissioni hanno riguardato solo 6 genitori, alcuni dei quali ricoprivano incarichi plurimi".

Dimissioni che sono state “volontarie, senza giustificazione e tantomeno adducendo come causa un presunto contrasto con la dirigente”

Quanto ai presunti “numerosi episodi di contrasto tra singoli genitori e dirigente”, continua, “non mi sono pervenute lamentele formali”.

E non c’è nessun esodo di alunni, chiarisce la preside: “L’esodo – specifica è prassi normale che si verifica ovunque, nel corrente anno sono dieci alunni tra Infanzia, Primaria e Secondaria si sono trasferiti”. E la maggior parte lo ha fatto per “trasferimento di residenza o lavoro dei genitori”.

E neppure c’è stato un esodo di validi insegnanti, come denunciato nella missiva: “Nell’anno scolastico 2019/2020 su 105 Docenti che prestavano servizio nell’Istituto, si sono trasferiti 8 docenti: di questi 2 per crescita professionale, avendo ottenuto il passaggio alla Scuola Secondaria di 2° grado; 3 hanno chiesto l’assegnazione o l’utilizzazione".

Quanto ai “numerosi progetti scolastici bloccati”, anche questo “non corrisponde al vero”, afferma la dirigente, elencando tutta una serie di progetti avviati nell’anno scolastico in corso.

“Le accuse mosse alla mia persona risultano false, infondate e calunniose”, conclude la preside, riservandosi di agire nelle sedi competenti “a tutela della mia onorabilità”.

(Unioneonline/L)

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