Una raccolta firme per dire no al campo da calcio con il manto sintetico.

Una battaglia portata aventi dai consiglieri di minoranza del Comune di Cabras dopo che il sindaco nei giorni scorsi ha dichiarato di voler sostituire l'attuale campo in erba ultimato nel 2014 e costato alla vecchia amministrazione 150mila euro, con uno sintetico.

Il motivo? Ridurre i costi gestione, secondo il primo cittadino troppo alti.

"Questa decisione va contro tutti i principi di rispetto dell'ambiente - scaldano la discussione i consiglieri Gianni Meli, Antonello Fara, Sara Meli, Federica Pinna e Antonello Manca -. Per questo ci impegneremo per contrastare questa scellerata scelta con diverse azioni. Una di queste sarà una raccolta firme contro questo spreco di risorse".

Dal calcio alle microplastiche il passo è breve. Perché proprio dal calpestio, spiegano gli esperti, si producono frammenti inquinanti che con l'arrivo delle piogge finiscono in acqua.

A Cabras, tra l'altro, il campo confina con lo stagno, che a sua volta è collegato col mare.

A riguardo interviene il biologo del Cnr di Torre Grande, Andrea De Lucia: "In questo caso non si può fare un discorso di convenienza, anzi. Utilizzare un manto in erbavuol dire guadagnarci in termine di salute. Il materiale sintetico giorno dopo giorno viene deteriorato dal sole. Il vento, come anche la pioggia, ha la capacità di trasportare questo materiale ovunque. Nei tombini ad esempio, ma in questo caso verso lo stagno di Mar'e Pontis».
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