Un dispetto verso il Comune di Cabras oppure qualcuno ha deciso di smaltire i resti di uno scavo gratis e in maniera illegale? Chissà. A Cabras non abbandonano solo plastica, vetro e lattine.

A pochi metri dal mare cristallino del Sinis, infatti, esattamente in un tratto sterrato che collega il litorale di Mari Ermi a quello di Is Arutas, la polizia locale guidata dalla responsabile Barbara Poddi ha messo sotto sequestro l'area dove è presente un cumulo di terra e pietra. Una vicenda che non è passata inosservata soprattutto durante lo scorso fine settimana.

In tanti si sono recati da quelle parti per una passeggiata all’aria aperta. Immancabili le foto ricordo. Il cartello con scritto “Sottoposto a sequestro” del resto è in bella mostra. «La vicenda è iniziata con un esposto presentato in Comune da un privato cittadino  - spiega il primo cittadino di Cabras Andrea Abis - Poi c’è stato il sopralluogo da parte della polizia locale e l’immediato sequestro dell’area dove sono presenti i resti di uno scavo fatto altrove, quindi non nello stesso posto».

Le indagini dunque sono in corso. La polizia locale ha già sentito diverse persone con la speranza di capire chi, come e perché qualcuno ha voluto smaltire quel “rifiuto” da quelle parti. O se magari c’è chi voleva risanare quel tratto di strada con terra e pietre recuperate da chissà dove. L’area sotto sequestro è stata recintata con un nastro arancione. Vietato oltrepassare.

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