Cabras, rio Tanui: il Tar dà ragione ai pescatori sportivi che avevano impugnato il divieto
L’ordinanza del sindaco Abis è stata annullataPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il tribunale amministrativo dà ragione ai pescatori sportivi e non al Comune. Ordinanza annullata quindi.
Pochi giorni fa è stato accolto infatti il ricorso presentato da alcuni pescatori sportivi e dalla “Libera associazione pescatori sportivi” contro il sindaco Andrea Abis che a gennaio scorso aveva firmato l’ordinanza sindacale che stabiliva il divieto di pesca sportiva lungo il rio Tanui, sul primo ponte situato sullo stesso canale, in via Tharros. Un modo, così si leggeva nel documento, per tutelare chi da quelle parti pratica canoa, quindi gli atleti del Circolo nautico di Oristano.
La sezione prima del Tribunale amministrativo regionale ha detto però che l’ordinanza impugnata lede l’esercizio della pesca sportiva. Ma si parla anche di eccesso di potere.
Commentano la decisione del Tar i firmatari del ricorso: «Noi, che abbiamo subìto un torto, avevamo diverse strade da poter percorrere: indignarci, protestare, accettare l’ingiustizia o giustificarla come tollerabile oppure attivarci per cambiare, per ricostruire una verità processuale e ottenere ciò che avrebbe riparato l’ingiustizia - si legge in una nota - Ecco, quest’ultima è stata la strada che abbiamo deciso di percorrere, consapevoli che sarebbe stata molto rischiosa e ricca di difficoltà. È stata una scelta dettata dalla certezza dell’illegittimità di un atto che tale è stato dichiarato anche dalla sentenza, che stabilisce illegittima l’adozione di un’ordinanza contingibile e urgente, in quanto non vi è, né vi è stata, alcuna situazione di reale e concreto pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica - si legge ancora - Sacrificare la pratica della pesca sportiva in nome dell’incolumità pubblica ha significato privilegiare l’una attività rispetto all’altra. Non tenendo conto che entrambe hanno caratteristiche ludico-sportive. Pertanto è stato arbitrariamente deciso di tutelare gli interessi degli uni e ledere quelli degli altri. A tal proposito è dovere sottolineare che pescatori sportivi e canoisti hanno sempre convissuto e condiviso gli spazi nel rispetto reciproco e mai si sono verificati attriti tra le due attività. Il Circolo Nautico, infatti, non ha mai avanzato alcuna lamentela in tal senso, né formale, né informale. E siamo profondamente dispiaciuti che loro malgrado siano stati chiamati in causa».