Cabras, lotta alle zanzare: esperti a confronto per ridurre la diffusione
Rete di conoscenze e buone pratiche per tutelare la salute pubblica e preservare l'ecosistemaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Comune di Cabras prende coscienza del problema zanzare e guarda ai modelli di Emilia e Piemonte. Ma non solo: ha chiesto alla Regione la costruzione di una rete di conoscenze e buone pratiche, per tutelare la salute pubblica e preservare l'ecosistema. E presto arriverà anche un'ordinanza. Si è tenuto ieri, a Cabras, il convegno “Clima, zanzare e salute. Analisi del territorio per una gestione integrata”, promosso dal Comune e rivolto a tecnici, istituzioni e operatori del settore sanitario e ambientale.
La giornata ha riunito vari esperti per affrontare un tema sempre più urgente: la diffusione degli insetti infestanti, in particolare delle zanzare e le implicazioni sanitarie, economiche e ambientali, soprattutto in territori come il Sinis, caratterizzati da vaste aree umide. Nel corso degli interventi sono emersi i modelli gestionali già adottati nelle altre regioni, con un focus sull’opportunità di costruire un approccio normativo e tecnico condiviso anche in Sardegna. Per l’assessorato dell’Ambiente era presente il consulente dell’Ufficio di Gabinetto Alberto Plaisant, che ha affermato come l’assessorato darà il massimo sostegno non solo per la parte finanziaria ma per un qualunque tipo di confronto: «La proposta dello sviluppo di un progetto pilota che parta proprio da questo territorio è molto interessante. Sicuramente qualunque azione da intraprendere dovrà tenere conto dell’impatto sull’ambiente».
Antonio Solinas, consigliere regionale: «È fondamentale adattare e riscrivere le norme regionali che iniziano a essere datate». Battistino Ghisu, commissario straordinario della Provincia di Oristano: «Il progetto pilota sperimentale che coinvolgerà i paesi delle aree umide della provincia metterà in evidenza le criticità e le carenze comunicative verso la cittadinanza. È d’obbligo che tutti capiscano la serietà della presenza di focolai domestici. Vogliamo che il progetto pilota nasca immediatamente per sperimentare nuove tecniche di lotta attraverso l’ausilio di sostanze biologiche, che non vadano a incrementare l’inquinamento delle falde. Occorre eliminare questo tipo di emergenza anche con una precisa lotta sulle specie migratorie».
Il sindaco Andrea Abis: «Credo che con una spesa di poco superiore a quella attuale, ma meglio gestita, si possa fare molto. La proposta è quella di avviare un programma triennale di sperimentazione che abbracci un territorio ampio, come quello che comprende il Sinis e la parte umida di Arborea e Marrubiu».