Preciso e inflessibile. Non ha mai perdonato i camperisti che trascorrevano le vacanza in barba ai divieti a pochi metri dal mare del Sinis. Gentile e disponibile invece con chi chiedeva aiuto.

Giorgio Troncia, 63 anni, preferisce non immaginare ancora come sarà la sua vita senza divisa. Prima di appendere al chiodo paletta, fischietto e di questi tempi anche guanti e mascherina, del resto manca ancora una settimana. Lo storico vigile urbano di Cabras il primo maggio andrà in pensione, dopo 37 anni in servizio al comando municipale del Comune lagunare.

Giorgio Troncia diventa vigile urbano il primo maggio del 1983. «Sono sempre rimasto a Cabras - racconta -, il mio paese. In tutti questi anni ho visto di tutto e di più. Non dimenticherò le ore infinite a dirigere il traffico delle macchine che in estate si dirigono verso le nostre spiagge. Come anche i tanti trattamenti sanitari obbligatori durante i quali sono dovuto intervenire. Sono sempre state situazioni spiacevoli».

E poi ci sono le liti tra vicini di casa: «Ho sempre cercato di farli ragionare e convincerli a fare pace - racconta ancora il vigile -. Mi mancherà tanto il rapporto con i cittadini, il poterli aiutare in caso di bisogno. In queste ore in tanti iniziano a salutarmi con affetto dicendomi che la mia assenza si sentirà. Questo per me è motivo di orgoglio. Sono parole che mi commuovono».
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