03 novembre 2016 alle 16:26aggiornato il 03 novembre 2016 alle 16:30
Cabras, assalto al golfo del Sinis: è guerra tra i ricciai
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L'invasione comincia all'alba. Lungo le spiagge con i furgoni e in mezzo al mare con le barche. La pesca dei ricci è iniziata da due giorni e nel Sinis è puntualmente iniziato l'assalto dei pescatori. Da dove arrivano? Dalle targhe dei mezzi parcheggiati a pochi metri dalla riva è evidente che la maggior parte proviene dal Cagliaritano. E così si ripete la solita guerra con gli operatori della zona, che anche quest'anno chiedono l'intervento delle forze dell'ordine. «Per verificare se i colleghi che invadono il nostro mare hanno tutti la licenza e se rispettano le regole imposte a tutti dalla Regione». «Qui è sempre la stessa musica - attacca David Bichi , pescatore di Cabras -. È diventata una guerra tra poveri». Nicola Castangia , anche lui di Cabras, chiede alle forze dell'ordine di essere presenti nei punti da dove i ricciai riemergono con le barche piene di ricci: «Vista la massiccia affluenza in mare, sarebbe opportuno effettuare dei controlli giornalieri. Bisognerebbe verificare se la misura dei ricci prelevati sia quella consentita dal regolamento, se il numero delle ceste riempite rientri nel consentito e se le licenze di pesca siano regolari». Giacomo Bilancetta , pescatore di Cabras, rincara la dose: «I controlli servirebbero per fermare i pescatori del Cagliaritano che hanno la licenza di pesca scaduta e che invece operano impunemente. Del resto, sono proprio loro a dirlo senza tanti problemi. Con verifiche mirate, in acqua entrerebbero soltanto pescatori in regola».
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