"É impossibile risolvere i problemi in pochi giorni. Occorre innanzitutto metodo. Bisogna capire, grazie anche a dei tecnici esperti, quanti cormorani dovrebbero essere abbattuti per garantire la pesca agli operatori. Solo dopo si può intervenire. Noi valuteremo anche di chiedere di dimezzare il numero degli uccelli". Parole pronunciate dal presidente della Regione Francesco Pigliaru oggi a Cabras per incontrare i pescatori dello stagno che da anni vivono con l'incubo chiamato "cormorani", specie protetta che non può essere abbattuta come gli operatori della laguna vorrebbero, per evitare che tutto il loro lavoro venga perso.

Pigliaru ha ascoltato il grido di 150 operatori pescatori disperati per l'invasione di quasi 13mila cormorani al giorno, così raccontano gli ultimi monitoraggi della Provincia.

Una razzia che causa la perdita di quintali e quintali di pesce.

Durante l'incontro è emerso poi che la percentuale di abbattimento concessa tre anni fa dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (il 10% della popolazione complessiva nell'Isola) è nulla nei confronti dell'invasione.

A ricordare questo "bluff" è stato il presidente del Consorzio Pontis che gestisce lo stagno Giuliano Cossu: "Noi possiamo abbattere appena 350 cormorani in sei mesi. Mi pare una presa in giro". L'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano ha ricordato quanto messo in campo sino ad oggi per contrastare il fenomeno: "Oltre ad aver ottenuto una deroga dall'Ispra per gli abbattimenti controllati, abbiamo chiesto più volte aiuto al Ministero senza però avere risposte. La questione è stata portata anche alla conferenza delle regioni".

Gli amministratori hanno chiesto dieci giorni per mettere nero su bianco un elenco di azioni per tentare di diminuire la presenza degli cormorani.
© Riproduzione riservata