Bosa si allaga perché in paese ci sono troppi parenti. Sembra un paradosso ma, in sintesi, è questa la ragione che impedisce di approvare il progetto, pronto da anni, che limiterebbe l’esondazione di uno dei rii che creano il problema nel paese della Planargia in occasione di piogge abbondanti.

Il primo via libera è arrivato 12 anni fa. Ma ogni volta che il piano approda in municipio, per il voto definitivo, non si arriva mai al numero legale: c’è sempre chi è costretto a uscire dall’aula perché legato (fino al quarto grado) o con i proprietari dei terreni interessati o con qualcuno coinvolto nella progettazione. 

A chiarire il quadro della beffa ci pensa il sindaco Piero Franco Casula. Prima la descrizione dello stato di fatto: «Sul canale tombato di via Lamarmora si scaricano le acque del Rio S'Aladerru, del Rio Codulanu e del versante sud di Bulga (strada per Montresta). La sezione del canale, ancorché pulita e libera da ostacoli», spiega, «non riesce a ricevere tutta questa acqua e, quando piove  violentemente come nelle ultime occasioni,  esonda nelle zone alte». Così ecco che l'acqua scorre nelle strade e allaga subito il centro, per poi defluire lentamente.

La soluzione c’è. E pure un grosso problema. Il progetto per la sistemazione dei corsi d’acqua «è stato approvato dalla giunta Casula fin dal 2010 e portato a più riprese in consiglio comunale dove, a causa delle incompatibilità – parentele o affinità con proprietari e progettisti - mancava sempre il numero legale».

Sulla carta è prevista la realizzazione di un nuovo canale che intercetti il Rio S'Aladerru e devii una parte delle portate: non sarebbe la fine delle esondazioni, ma il lavoro contribuirebbe a ridurre l’impatto delle piogge. 

«Ben cinque amministrazioni non sono riuscite ad approvare questo progetto in consiglio comunale per mancanza del numero legale», aggiunge il sindaco, «non può partecipare al voto chi ha un quarto grado di parentela e affinità con proprietari dei terreni o altri interessati dal passaggio del canale»

Sette anni fa era stato nominato un commissario ad acta: ha concluso l’incarico nel 2019 ma nemmeno lui ha chiuso il cerchio. Nuovo tentativo di voto sotto questa amministrazione, ma il risultato non è cambiato: il numero legale non è stato raggiunto. 

Così è stato chiesto l’intervento della Regione: a ottobre gli incontri si sono moltiplicati. sembra essersi aperto uno spiraglio. Intanto Bosa si allaga. 

E la strada provinciale 49, che porta ad Alghero, è ancora chiusa: per oggi è atteso un sopralluogo della Provincia di Oristano per la verifica della stabilità del costone franato. 

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