Bosa, l'opposizione incalza la maggioranza sull'impiantistica sportiva
Si fa sentire soprattutto l'assenza di una palestra per disputare campionati ufficiali e attività al copertoChiusa dopo tre anni la “partita” del Campo Italia che aveva costretto le due società di calcio CS Bosa e Calmedia a onerose trasferte e chiedere ospitalità in altri Comuni, non cessa però l’emergenza sulla mancanza di altre strutture sportive. Si fa sentire soprattutto l'assenza di una palestra per disputare campionati ufficiali e attività al coperto. Lacune che hanno acceso non poco la recente campagna elettorale e che tornano ora di strettissima attualità.
I due gruppi di minoranza guidati da Alessandro Campus e Giuseppe Ibba chiedono infatti con una interpellanza da discutere in Consiglio comunale, quali siano ad esempio i programmi riguardanti l’utilizzo del campo sportivo polivalente Campu ‘e Mare, anche nell’ottica della richiesta e reperimento di finanziamenti pubblici per la sua riqualificazione.
«Questo – spiegano Campus ed Ibba - poiché appare chiaro che la “Asd Stella Maris Bosa Marina” sia decaduta dall’affidamento a titolo non oneroso della struttura, ma soprattutto perché non ha prodotto, nei termini previsti, la documentazione necessaria e propedeutica quali un progetto tecnico, un piano di fattibilità, una convenzione e tutta la documentazione prevista dalla normativa. La città – osservano gli interpellanti - necessita di spazi e strutture per lo svolgimento di attività sportive che favoriscano l’aggregazione e l’inclusione sociale, soprattutto tra i giovani, e che supportino le attività e l’impegno della varie associazione sportive, vedi quelle impegnate nelle scuole calcio locali. Da qui l’invito affinché si proceda alla predisposizione di un bando pubblico di gara per l’affidamento della gestione di detta struttura in favore delle associazioni sportive locali».
L’assessore allo Sport Marco Naitana conferma grande attenzione sulla tematica. «Da appena ci siamo insediati anche in sintonia con l’assessorato al patrimonio – evidenzia Naitana - stiamo lavorando per una ricognizione generale degli impianti e in tempi rapidi contiamo di dare risposte adeguate anche in virtù di finanziamenti che dovranno essere richiesti».
E in merito a scelte strategiche, bisognerà vedere se la Giunta Marras confermerà o meno il percorso avviato dall’esecutivo Casula che aveva in mente (ed i progetti preliminari pronti) della piscina coperta e del palazzetto dello sport. Una struttura indispensabile per le società come ad esempio la pallavolo, costrette anche loro ad emigrare per disputare le partite casalinghe ufficiali.