Bosa, l’appello del comitato “Non ti Temo” alla Regione: «Sospendete le opere previste sul fiume»
Contestati i lavori «di cementificazione dal rilevante impatto ambientale»Il comitato “Non ti Temo”, scende ancora in campo per contestare, con il sostegno della associazione professionale nazionale “Generazione Mare" i progetti che mirano a realizzare interventi che avrebbero l’obiettivo della difesa idraulica della città di Bosa. L’imminente realizzazione di un’opera pubblica sul fiume Temo, viene infatti definita dal comitato «di cementificazione dal rilevante impatto ambientale, spacciata per opera di difesa idraulica, nell’area marino-costiera di Bosa, che sorge sull’unico fiume navigabile della Sardegna».
Ed allora, parte una mobilitazione popolare che culminerà con una assemblea pubblica in programma giovedì 8 agosto alle 19 presso il chiostro del Carmine. A questo si aggiunge una richiesta alla Regione per un urgente confronto al fine di individuare soluzioni progettuali che non impattino sul territorio e diano certezze sui risultati. Marcello Adriano Mazzola e Daniela Addis presidenti del comitato “ Non ti Temo” e dell’associazione “ Generazione Mare” in una comunicazione inviata alla presidente Alessandra Todde e agli assessore ai lavori pubblici Antonio Piu e all’ ambiente Rosanna Laconi, chiedono intanto di «sospendere immediatamente qualsiasi atto esecutivo relativo alla realizzazione delle opere previste, effettuare la valutazione di impatto ambientale dell’opera nel suo complesso, incluse le opzioni alternative di difesa attiva. Ed ancora, una adeguata consultazione pubblica, ma soprattutto prevedere con urgenza il dragaggio del fiume Temo, azione che non si compie da più di 20 anni con il risultato che, ove effettuato, ridurrebbe in modo rilevante di per sé il rischio di esondazioni, ripristinando il profilo naturale dell’alveo e quindi navigabilità e rivitalizzazione dell’ecosistema».
Il progetto. Nel 2019 la Regione ha avviato l’intervento nell’ambito del Piano Stralcio del “Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale”, poi ricompreso nel Pnrr, definitivamente approvato, nel 2022/2023. Riguarda interventi sulle due rive del fiume Temo, per un importo totale di circa 23 milioni di euro in parte dotato della relativa copertura finanziaria. Si prevede la costruzione di un sistema continuo di muri per alcuni tratti alti fino a 3,80 metri e argini, che irrigidirebbero il corso d’acqua.
«Un progetto che appare del tutto anacronistico e inutile – affermano dal comitato- poiché, a fronte di nessun beneficio, comporterebbe, nelle fasi di cantiere e una volta realizzato, impatti gravi e ad oggi non valutati sul turismo, sulle attività agricole e sulla pesca, sulla vocazione portuale del fiume e quindi sull’economia della città, oltreché sull’ambiente e sul paesaggio unico della bassa valle del Temo».