Una delle pioniere fu Michelle Dockrill. Era il 1998 quando durante una seduta del parlamento di Ottawa, in Canada, l'allora deputata socialdemocratica portò con sé Kenzie, il suo neonato di sette mesi. Non appena però si presentò in aula, il presidente della Camera le chiese di non ripeterlo una seconda volta. Stessa cosa avvenne nel 2012, quando un'altra deputata, Sana Hassainia, arrivò sul suo posto di lavoro con il figlioletto di tre mesi ricevendo però subito un richiamo.

È stato invece più saggio il sindaco di Terralba Sandro Pili che ha deciso di accogliere i bambini anche durante le assemblee pubbliche. E non nelle sedie sistemate tra il pubblico ma direttamente in quelle del Consiglio. Tra gli eletti dal popolo terralbese.

Bimba in Consiglio - Dietro quei banchi circolari dove si discutono delibere c'è anche Bianca, undici mesi. È la figlioletta di Alice Mura, 30 anni, consigliera di maggioranza. La piccola, ormai diventata la mascotte del Consiglio comunale, è sempre presente. Sta in braccio alla mamma che all'occorrenza decide anche di allattarla.

Il racconto - «Bianca partecipa ai Consigli comunali da quando aveva circa tre mesi - racconta Alice Mura -. Viene con me anche se le sedute sono lunghe. È una bimba brava e tranquilla. Non ha mai disturbato». Nel corso dell'ultima assemblea, quella durante il quale la maggioranza ha deciso di non revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, ogni tanto Banca faceva sentire la sua vocina. «Tutti hanno accettato la sua presenza - racconta ancora Alice - primo fra tutti il sindaco». È a lui che la giovane mamma, quando ancora era in dolce attesa, ha chiesto l'autorizzazione: «Mi ha detto subito di si, senza esitare».

Il Comune - Il primo cittadino di Terralba, Sandro Pili, 52 anni, va fiero della sua decisione: «La nostra è una lista di giovani, ognuno con un bagaglio culturale diverso. Con figli e senza. La presenza di Alice per noi è importante. Una mamma impegnata in politica non deve smettere il suo percorso perché ha una figlia che necessariamente deve stare con lei. È giusto che la consigliera partecipi alle sedute come può». E nessuno ha mai contestato quella presenza speciale.

Sara Pinna

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