Le terre che il Comune di Baratili San Pietro ha occupato abusivamente per 40 anni ritornano in Consiglio.

Tra i punti all’ordine del giorno c’era infatti l’interrogazione con cui la minoranza chiedeva come mai, nonostante il “danno” saldato in seguito ad una condanna, per un totale di 236 mila euro, le terre non risultano ancora di proprietà del Comune, visto che il Consiglio comunale durante il quale è stata votata l’acquisizione delle aree risale al 10 novembre scorso. Ha risposto al documento il vice sindaco Giannantonio Madau.

«Con una nota protocollata il 18 dicembre gli uffici hanno provveduto a trasmettere alla Procura Regionale, Sezione Giurisdizionale per la Sardegna, la documentazione. Mentre sono in corso di perfezionamento le operazioni di voltura e trascrizione alla conservatoria dei registri immobiliari di Oristano e l’avvio delle procedure per la pubblicazione nel Buras».

I consiglieri di minoranza Cristina Sesselego, Flavia Betzu, Antonello Mura e Alberto Murru hanno dichiarato di non essere soddisfatti della risposta. Murru ha posto ulteriori quesiti sugli atti ma ha anche contestato la legittimità formale delle determine comunali sulla vicenda. Hanno chiesto poi di accelerare i tempi. «Bisogna mettere fine a questa vicenda una volta per tutte - ha detto Sesselego - Vigileremo sulla vicenda».

La vicenda che si trascina da 40 anni dunque continua. Il Comune aveva occupato diverse aree private dopo che il  proprietario dell’area, Giovanni Perra, aveva ceduto lo spazio al Comune a un prezzo simbolico di mille lire. Nessuno però in quegli anni aveva registrato il passaggio di proprietà. Ecco perché nel 2016, un nipote di Perra che ha ereditato diverse aree tra cui quella, ha deciso di chiedere al Comune un risarcimento. La vicenda sbarcò anche in Tribunale. Il giudice diede ragione al nipote di Perra condannando il Comune a pagare.

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