Battute finali al processo per bancarotta fraudolenta legato al fallimento del calzificio Queen di Macomer.

In Tribunale a Oristano il pubblico ministero Armando Mammone ha chiesto la condanna a sei anni per l'imprenditore mantovano Sergio Casella, mentre è stata chiesta l'assoluzione per l'ex amministratore delegato Celso Torri e il liquidatore Domenico Falchi.

L'inchiesta, scattata nel 2011 subito dopo il fallimento della ditta che a Tossilo produceva calze e biancheria intima, era culminata con l'arresto di Casella (difeso da Stefano Sarzi Sartori) e con il sequestro preventivo di denaro e beni immobili per un valore complessivo di un milione di euro.

Oggi il pm ha ricostruito la vicenda e le operazioni commerciali fittizie che ci sarebbero state tra il calzificio Queen e la Idealtex, una società utilizzata per creare operazioni finanziarie in realtà inesistenti insieme all'altra società di Casella, il calzificio Real. In questo sistema il regista era Casella, indicato da diversi testimoni come il solo che avesse potere decisionale. E per lui è stata chiesta la condanna a 6 anni mentre per Celso Torri e Domenico Falchi l'assoluzione con formula dubitativa: per entrambi non vengono ravvisate responsabilità. L'avvocato Riccardo Uda, difensore di Torri e Falchi ha chiesto per entrambi un'assoluzione con formula piena dal reato di bancarotta fraudolente documentale perché il fatto non sussiste.

Il collegio dei giudici ha rinviato il processo al 17 dicembre per l'arringa della difesa di Casella.
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